ebook di Fulvio Romano

venerdì 26 settembre 2014

Traforo del Tenda: nell'800 impiegarono metà del tempo previsto oggi

LA STAMPA

Cuneo

Tenda, nell’ 800 impiegarono metà tempo 

Per raddoppiarlo previsti 7 anni, il primo senza tecnologie e su rocce mai sondate fu fatto in 4 

è di questi giorni la notizia che per allargare il Tunnel di Tenda e aggiungere una canna per la circolazione nei due sensi, sono necessari sette anni.

Se proviamo a fare alcuni confronti, vediamo che nel periodo d’oro dei collegamenti transalpini, a cavallo dei secoli XIX e XX, furono realizzati due importanti opere. Il 31 agosto 1857 il re Vittorio Emanuele II ordinò l’inizio dei lavori di scavo del Tunnel ferroviario del Frejus, lungo 13,636 km, con un finanziamento di 42 milioni di lire. I lavori furono diretti dall’ingegnere Sommeiller. Oltre a essere il primo tunnel sotto le Alpi, escludendo il buco del Viso, fu anche il primo al mondo dove vennero utilizzati in modo significativo strumenti meccanici di scavo: gli ingegneri Sommeiller, Grandis e Grattoni idearono nel 1854, per quest’opera, la perforatrice automatica pneumatica, ad aria compressa. La cessione della Savoia alla Francia da parte del Regno di Sardegna nel 1858 mise in forse il proseguimento dell’opera e fu Cavour a farla proseguire. I Francesi s’impegnarono a versare 19 milioni, a condizione che il tunnel fosse concluso entro 25 anni, più un premio per ogni anno di anticipo. Il tunnel fu concluso in soli 9 anni dall’accordo. Il costo totale fu di circa 70 milioni. Il traforo stradale del Frejus, che collega Francia e Italia, tra Modane e Bardonecchia, corre parallelo al traforo ferroviario. È lungo 12,87 km. Lo scavo iniziò nell’ottobre 1974 e fu ufficialmente aperto il 12 luglio 1980, dopo meno di 6 anni.

Nel 1895 i governi di Italia e Svizzera stipularono un trattato per realizzare una linea ferroviaria che, passando sotto il monte Leone, collegasse Domodossola a Briga, denominata Tunnel del Sempione: i lavori affidati alla tedesca Brandt & Brandau iniziarono nel 1898 per terminare il 24 febbraio 1905. Il tunnel ebbe anche una notevole importanza scientifica, perché permise di confermare la teoria delle falde di ricoprimento. I lavori per la galleria (19.800 metri) presentarono notevoli difficoltà. Si continuavano a incontrare sorgenti d’acqua, calda e fredda, che creavano ulteriori ostacoli all’avanzamento. Tutto fu fatto in 7 anni. In Svizzera la prima Galleria ferroviaria del Gottardo, lunga 15.003 metri, fu completata in 10 anni (1872-1882). Il primo traforo del Lötschberg è una galleria ferroviaria lunga 14,6 km che attraversa le Alpi svizzere: la costruzione cominciò nel 1906 e da allora subì molti ritardi, per diversi incidenti. Nel 1908 una valanga travolse un alloggio di operai, uccidendone 13; a luglio una sezione del tunnel crollò, uccidendone altri 25. Nonostante questi inconvenienti, fu completata in 7 anni. Per citare una delle opere di seconda generazione, le Gallerie di Base, ricordiamo il Lötschberg: galleria ferroviaria di 34,6 km , inaugurata il 16 giugno 2007, completata in 8 anni.

Ora il Cuneese, con la lunga storia di collegamenti con la Francia. Il traforo del Tenda all’epoca dell’inaugurazione era il tunnel stradale più lungo mai costruito: 3.182 metri. Lo scavo iniziò nel 1878 e fu inaugurato nel 1882: 4 anni dopo. La Galleria ferroviaria segue quella stradale. L’appalto del tronco di 10,5 km tra Limone e Vievola fu vinto dall’impresa Vaccari di Valenza, che aprì i cantieri nel gennaio 1890. I lavori procedettero fino a fine settembre 1893, quando i minatori incontrarono a 1,625 m dall’imbocco sud una poltiglia melmosa giallastra con grossi massi, che invadeva gli scavi. Poco più di un mese dopo le perforatrici, a 2,649 m dall’imbocco nord, incontrarono grosse vene d’acqua. In entrambi i casi i lavori erano fermi. Il 1º dicembre 1894 lo Stato subentrò all’impresa Vaccari, con il Genio civile di Cuneo e l’esperienza dell’ingegner Raffaello Girard. Impiegando originali soluzioni, riuscì a superare la frana, lunga appena 43 m, con 16 mesi di lavoro. Nonostante le tormentate vicende, il 15 febbraio 1898, alle 13, una carica di esplosivo sul lato nord fece crollare l’ultimo diaframma della galleria, poi terminata nei mesi successivi (realizzata in 8 anni).

L’attuale opera in corso, una galleria senza rischi e per la quale tutto è noto, che appartiene a un’epoca di tecnologia avanzatissima, necessita di un tempo spropositato, se confrontato con il passato. Tra le cause tecniche vediamo che, ad esempio, fattori già conosciuti non vengono affrontati con le dovuta maestria. Di recente il Tunnel è rimasto chiuso per un allagamento. Il problema era noto ed evidenziato nella sezione geologica di previsione del Progetto della realizzazione attuale: la presenza di una fascia di «sabbie acquifere». Bastava adottare le opportune precauzioni. E si è voluto avere una doppia galleria, quando ne bastava una a sezione adeguata, più che sufficiente a veicolare il traffico turistico, che deve poi transitare entro strette strade e valli incassate. Un progetto farraginoso, che deve convivere con il traffico attuale, e perciò i tempi si dilatano. Un tunnel a due canne non era indispensabile, e la canna attuale poteva essere usata per soccorso.

E l’aspetto legislativo: il nostro è uno dei Paesi più complicati e inconcludenti in quanto a numero e qualità delle leggi. 

giorgio martinotti


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