ebook di Fulvio Romano

martedì 9 settembre 2014

TASI in alto mare per un Comune su tre...

LA STAMPAweb

Economia

Sprint finale per le delibere delle amministrazioni. E per la prima volta inizia il censimento delle parrocchie: modelli entro il 30 settembre

Caos Tasi, un Comune su tre in ritardo

L’allarme dei Caf: a 24 ore dalla scadenza molti contribuenti non sanno quanto (e quando) versare

Spiazzati, ancora una volta. A 24 ore dalla scadenza per la presentazione della delibera che stabilisce quanto si pagherà, i Comuni che hanno già ricevuto la pubblicazione sul portale ufficiale del ministero delle Finanze sono poco più di 5000, 5244 per l’esattezza. In pratica, uno su tre ancora non ha deciso la formula in base alla quale sarà calcolato il versamento della Tasi. O magari l’ha fatto, ma sul documento ancora manca il timbro del Tesoro. La tassa sulla casa è nata sotto una cattiva stella - è l’erede dell’Imu, abolita ma non del tutto - e si è rivelata un labirinto: la battaglia che ha portato alla proroga, le grandi code ai centri d’assistenza a inizio estate, infine il balletto di cifre, tanto che - scorrendo le tabelle del Mef - ci si imbatte in amministrazioni divorate dai dubbi. Prima hanno deliberato, poi hanno corretto il tiro. «Sono molto preoccupato», dice il coordinatore della consulta Caf Valeriano Canepari. Ha ragione. Se il Piemonte vede il traguardo: hanno deciso in 889 su 1026, la Sicilia, ad esempio, è ferma a quota 90.
Il rebus delle date
Di sicuro - ma nemmeno troppo - c’è la data in cui i cittadini sono chiamati a versare: il 16 ottobre. Attenzione, però: se l’amministrazione non fa in tempo a depositare la delibera (la scadenza, come detto, è il 10 settembre) la modalità di pagamento cambia. Non più due rate, ma un’unica soluzione il 16 dicembre. E in questo caso, quanto si pagherà? Per il calcolo va applicata l’aliquota base dell’1 per mille. Un danno niente male per le casse dei sindaci, se è vero - come sostiene uno studio di Sole 24 ore e Caaf Acli - che la media viaggia attorno all’1,94 per mille. «Nessun balzo delle aliquote - frenavano ieri dall’Anci -. Quando si parla di imposizione immobiliare la trasparenza da parte dei Comuni è massima. Ci si attiene alle prescrizioni di legge».
Si balla alla grande quando c’è da affrontare il nodo detrazioni. Un’opportunità di equità sociale che al momento quasi metà delle amministrazioni non ha sfruttato. Il pasticcio-Tasi, tra l’altro, scatena derby niente male: se il sindaco di Positano ha azzerato il tributo, a Salerno, 40 chilometri più in là, la tariffa è al massimo. E allora giù con gli sfottò sul web, con il sindaco Michele De Lucia che twitta: «Sempre più orgogliosi del nostro operato».
Imu e Tari
Il capitolo imposte non si esaurisce con la Tasi. Ma almeno, per i tributi del passato, cambia poco: nulla di invariato per l’Imu, a cui dovranno far fronte i cittadini proprietari di abitazioni con categoria A1 (dimore di tipo signorile), A8 (ville), A9 (castelli e palazzi di pregio artistico o storico) e tutti gli immobili diversi dalle abitazioni principali. In questo caso la prima rata è stata versata il 16 giugno e il saldo dovrà essere effettuato entro il 16 dicembre. Cambia poco pure per la Tari, la tassa sui rifiuti. Le norme hanno previsto il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 giugno (salvo diverse scadenze decise dai Comuni), consentendolo tuttavia anche in due rate con scadenza semestrale. Ma in questo caso si deve attendere il modello pre-compilato di pagamento.

Le parrocchie
L’operazione Imu-Tasi è ai blocchi di partenza - si tratta della prima volta - anche per i beni ecclesiastici. I parrocci hanno tempo fino al 30 settembre per presentare il nuovo Modello di dichiarazione fiscale: nel documento vanno indicati tutti gli immobili, i fabbricati e i terreni, pure quelli esenti dalle tasse.
Si saprà, dunque, in quale percentuale in una parrocchia le aule sono usate per un’attività non tassabile, come il catechismo, o per un esercizio commerciale, come il bar dell’oratorio.Stesse indicazioni dovranno essere fornite da scuole, ostelli, palestre che gravitano nell’orbita della chiesa. Ci sono immobili che restano totalmente esenti: la parte adibita al culto, la casa del sacerdote, l’aula per fare catechesi, il campetto per i ragazzi, la sagrestia, il locale della Caritas.
Giuseppe bottero