Cuneo
Frane e strade ko, 30 milioni di danni
Il presidente della Provincia Borgna: “Il problema? In 5 anni è mancata la manutenzione”
Il presidente della Provincia Borgna: “Il problema? In 5 anni è mancata la manutenzione”
Oltre 30 milioni di danni per frane, cedimenti e smottamenti lungo i 3.300 km di strade provinciali. Dal Roero alle vallate, dal Monregalese all’Albese. La viabilità è in ginocchio: strade parzialmente chiuse, carreggiate ristrette, sensi unici alternati.
È alla fase finale la verifica e la stima dei danni da parte della Provincia: tecnici e geologi dell’ente hanno fatto rilievi nei punti dove le emergenze sono state maggiori. Lunedì una prima indicazione dei costi per la messa in sicurezza sarà inviata in Regione, anche dopo la richiesta di calamità naturale. E si tratta solo dei danni legati alla viabilità provinciale. Vanno aggiunti quelli di Comuni e privati. Ad esempio a Neviglie la frana che ha interessato la provinciale ha anche rovinato una cascina, che è stata dichiarata inagibile.
Dalla Provincia spiegano che «gli interventi di ripristino della viabilità sono stati tanti nella seconda metà di marzo: per tamponare le emergenze e permettere la percorribilità di alcune strade sono stati spesi 380 mila euro». Per gli interventi ordinari di sistemazione servirebbero invece risorse straordinarie. Il presidente della Provincia, Federico Borgna: «Ci sono state precipitazioni intense a novembre e dicembre e ancora tra febbraio e marzo. Il problema principale, però, non sono state le piogge e le nevicate, ma la mancata manutenzione negli ultimi 5 o 6 anni».
Così i danni si sono moltiplicati. Le situazioni più difficili sono a Castino, Benevello, Novello, Neviglie ed Elva. Un elenco puntuale dei problemi alle strade e delle conseguenze delle oltre 400 frane e smottamenti è stato anche consegnato al ministro Maria Elena Boschi, a Cuneo a fine marzo per un dibattito.
Ora sarà la Regione a vagliare la richiesta della Provincia, sperando che per la situazione eccezionale arrivino soldi extra. Perché l’ente di corso Nizza resta paralizzato e senza fondi per la riforma Delrio.
lorenzo boratto