Cuneo
maltempo. ieri pomeriggio
Vento e grandine
devastano i raccolti
ai piedi della Bisalta
A Rivoira di Boves e Castellar distrutti impianti
di fagioli, orti e frutteti. Primi conteggi dei danni
A Rivoira di Boves e Castellar distrutti impianti
di fagioli, orti e frutteti. Primi conteggi dei danni
Di colpo, nel pomeriggio di ieri, il cielo si scurisce: acqua, vento e grandine. Tanta. Il bilancio è desolante: distrutti raccolti dei fagioli, orti, devastati frutteti e campi di mais. L’area colpita è vasta, paesi e valli alle pendici della Bisalta. Ma la grandinata più violenta si è verificata nella zona di Rivoira, area pianeggiante tra Boves e Peveragno.
Marcello Cavallo, che ha ricoperto ruoli di livello nella Coldiretti, ha casa qui: «È stato un disastro. In certi punti si sono accumulati anche 20, 30 centimetri di grandine. Ha spazzato via tutto: fagioli, mais. Distrutto il raccolto dei frutteti».
Numerosi gli allagamenti con richieste di intervento dei vigili del fuoco. Soprattutto per l'acqua, scesa in modo torrenziale per una decina di minuti. E per il vento che in alcune zone ha scoperchiato le serre, strappato reti antigrandine, divelto lamiere.
«Tempo incredibile per questa stagione - , racconta il signor Palmiero, polo rossa al ritorno dal lavoro- le temperature sono simili a quelle di dicembre. Proprio non ce l’aspettavamo. Speravamo, dopo un’estate di pioggia, di essere stati risparmiati almeno dalla grandine»
Valerio Ramero, tecnico Coldiretti, ha effettuato un primo sopralluogo: «Colpita dal maltempo anche la zona verso frazione Castellar e Peveragno: gravi danni a orti e frutteti, soprattutto per il fagiolo rosso Igp che in questo momento è in piena maturazione, ma anche per i pomodori. Fare un bilancio economico è prematuro».
Quella di ieri non è che l’ultima della serie di grandinate che da luglio - a macchia di leopardo - ha colpito molte aree montane e pedemontane della Granda tanto che la Regione ha chiesto stanziamenti straordinari allo Stato per risarcire i danni.