ebook di Fulvio Romano

giovedì 4 settembre 2014

Inizia la vendemmia. Moscato bello ma non bellissimo...

LA STAMPA

Asti

“Moscato bello

ma purtroppo

non bellissimo”

Nei vigneti surplus di lavoro per la selezione

“Conferiremo alle cantine solo il prodotto migliore”

La vendemmia delle uve moscato è iniziata, ma la stagione, complice il clima, non sarà delle migliori. Abbiamo iniziato a ritirare i primi rimorchi. – ha confermato Sandro Capra, titolare della Cevim di Nizza - Non sarà una vendemmia facile. I gradi zuccherini delle uve sono bassi. Fortunatamente siamo sopra i minimi da disciplinare». La Cevim, Centro vinificazione moscato, ritira le uve di una cinquantina di vignaioli astigiani e vinifica il frutto dei loro 200 ettari per la Martini e Rossi. «Purtroppo scordiamoci la vendemmia dell’anno scorso. – ha aggiunto Capra – la speranza è che tutti riescano ad arrivare al grado minimo 13,8 babo».

Sempre a Nizza, dall’altro lato di strada Alessandria, anche la Cantina Sociale ha iniziato a ritirare le uve moscato. «Il prodotto, a dispetto di una stagione tanto negativa, non è male – commenta Arturo Cravera. I rimorchi di uve che stanno arrivando nei piazzali delle cantine hanno tutti lo stesso problema: «I grappoli hanno già qualche parte marcia ed alcuni acini, però, sono ancora verdi. – ha spiegato Capra della Cevim – attendere la maturazione può essere rischioso, basterebbe un temporale per rovinare interi vigneti e renderli inutilizzabili».

Intanto si attende la riunione della commissione Paritetica: non c’è ancora infatti nessuna intesa per prezzo e resa ettaro. Chi conferisce oggi, teoricamente deve consegnare 100 quintali per ettaro in base al disciplinare e non gli ipotizzati 110, che sono sul «tavolo” della Commissione, ma ancora senza firma. Non a caso la discussione più accesa in queste ore non è tanto sul prezzo (si parla di 106,50 euro al quintale), quanto sulla resa. Conferire oggi infatti, può significare, soprattutto per i piccoli vignaioli, “perdere” 10 quintali. «Cercando di agevolare i vignaioli – ha spiegato ancora Capra- ritiriamo le uve di chi ha oltre quattro ettari. In questo modo finiranno di “staccare” a Paritetica chiusa e non perderanno nulla». La Cantina Sociale Tre Secoli, che unisce Ricaldone con Mombaruzzo, non ha invece ancora ritirato le uve moscato. «Niente fino alla prossima settimana”, si limita a commentare il direttore ed enologo Elio Pescarmona, che non spende altre parole su qualità e grado delle uve. Del resto a fronte di una stagione così difficile, c’è un po’ di nervosismo tra i moscatisti. Questa sarà un vendemmia ardua soprattutto per il tappo raso più che per l’Asti Spumante. Se per l’Asti basta un grado zuccherino di 13,8 per fare tappo raso si deve arrivare almeno a 15. Un lavoro difficile che tocca, per lo più ai piccoli produttori dei “sorì”, quelli che hanno in carta dei vini la «classica» bottiglia di Moscato d’Asti docg. «Per ora ho vendemmiato solo un po’ di Pinot nero per fare Altalanga. – ha confermato Paolo Avezza, produttore di Canelli – Troppa pioggia e poco sole non ci hanno regalato uve molto “saporite” per gli aromatici. Ad ora non ho nemmeno fatto una campionatura: è presto. Sino al 10 di settembre, se tiene il tempo, non staccherò il nostro moscato »

riccardo coletti


Level Triple-A conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0           Copyright 2014 La Stampa           Bobby WorldWide Approved AAA