Novara
Zanzare, niente più lotta
bio e integrata nei campi
“La Regione ha finito i soldi”
Chi terrà lontane le zanzare, l’anno prossimo, dal la loro «casa» preferita, ovvero la risaia? Nessuno. Niente lotta biologica e integrata nel 2015, nei terreni coltivati di tutto il Piemonte: la Regione non ha trovato i fondi da destinare all’Ipla, l’ente che da sette anni dà la caccia alla Ochlerotatus caspius, l’insetto più temuto da chi vive e lavora nelle campagne, e non soltanto.
La notizia era nell’aria: Igor Boni, amministratore unico dell’Istituto per le piante da legno e l’ambiente (società controllata dalla stessa Regione) prima di incontrare l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, si era detto pessimista.
«È un peccato, perché non trattare le risaie per un anno significa esporsi al rischio di infestazione - sottolinea Boni -. Se la prossima estate dovesse essere come quella appena trascorsa, allora il pericolo sarebbe ridotto. Se al contrario il clima fosse quello a cui siamo abituati da sempre, allora gli insetti guadagnerebbero velocemente terreno. E sarebbero guai seri».
Negli ultimi due anni Palazzo Lascaris aveva stanziato 5 milioni di euro: un contributo già ridotto rispetto ai 9 milioni del 2007. Ma i risultati, anche di recente, si sono visti. Lo dicono le cifre: nell’ultimo anno c’è stata una riduzione media del 30 per cento di zanzare nelle aree risicole. E adesso? «Speriamo che almeno si tratti soltanto di una sosta. E si possa riprendere nel 2016», si augura l’amministratore di Ipla.
Lui, l’assessore alla Sanità, allarga le braccia: «Siamo stati costretti a operare una scelta tra i malati e la lotta biologica e integrata. Ci spiace ma è impossibile finanziarla, a meno che non arrivino fondi inaspettati dall’assessorato all’Agricoltura. Ma in questo momento - ammette Saitta - non penso che sia fattibile». E sottolinea: «È salvo, se non altro, il contributo per la prevenzione sanitaria». Si tratta di un milione e mezzo di euro per tutta la Regione.
Mancano gli altri tre e mezzo che avrebbero garantito i trattamenti ai quali collaborano attivamente le aziende agricole nelle province di Torino, Vercelli, Novara, Biella e Alessandria. «Da parte nostra - precisa Igor Boni - ci concentreremo sulla prevenzione nei confronti delle malattie portate dagli insetti e anche sulla lotta alle zanzare nelle città, che deve essere potenziata».
Ma le risaie, quelle, rimarranno sguarnite. Niente più trattamenti tra aprile e maggio, quando gli agricoltori spargono Diflubenzuron in contemporanea con la semina. E niente più elicotteri in azione sui campi, in estate, che spruzzano un altro prodotto, il Bacillus thuringiensis, per dare il colpo di grazia ai nemici dei chicchi.
Alla fine degli anni Novanta in ogni trappola finivano almeno millequattrocento esemplari. Fino allo scorso anno non più di trecento. E adesso?