ebook di Fulvio Romano

lunedì 11 agosto 2014

È suFacebook il programma "educativo" del "Marcovaldo Giovani" con tanto di marchio ufficiale dell'Associazione

LA STAMPA

Cuneo

CARAGLIO. ACCUSATO DI VIOLENZA SESSUALE, PROSTITUZIONE MINORILE E PEDOPORNOGRAFIA

Messaggi su Facebook

nella “strategia” del prof

Sul profilo “Marcovaldo Giovani” l’invito ai ragazzi

«Ciao a tutti. Questo spazio è dedicato a ragazze e ragazzi dai 13 anni in sù. Qui potete trovare informazioni, chiederle, suggerire iniziative, attività, progetti per i giovani. Proponete idee interessanti, da realizzare anche con la vostra partecipazione attiva. Non è la solita roba pallosa. Potrebbe essere una buona occasione per dare veramente spazio ai giovani». Eccolo il primo messaggio su Facebook del profilo «Marcovaldo Giovani», con il logo ufficiale dell’associazione culturale di Caraglio.

Sarebbe servito a Fabrizio Pellegrino  per «agganciare» i ragazzini delle Superiori e condurli nella sua casa di Dronero. Dove, invece di parlare di «Progetto Giovani», l’ex professore di Lettere alle Medie di Costigliole Saluzzo li avrebbe indotti a compiere atti sessuali e altre devianze sadomasochistiche.

Un «gioco per diventare uomini» nel quale i ragazzini (5 le presunte vittime) avrebbero dovuto indossare stivali di gomma e prendere a calci l’adulto, disteso su un lettino o in una vasca piena di letame. Quel primo messaggio, ancora online, risale all’11 ottobre, nove mesi prima dell’arresto del professore, rinchiuso da venerdì a Torino con le accuse di prostituzione minorile, violenza sessuale e pedopornografia.

Che quelle frasi le abbia scritte il cinquantenne originario di Caraglio o qualcun altro, saranno gli inquirenti a chiarirlo. Di certo, all’epoca, Pellegrino era ancora presidente del Marcovaldo e per tutto questo tempo l’associazione di cui era alla guida da 24 anni non ha preso le distanze da quel profilo Facebook.

I post successivi invitano «ragazzi dai 14 ai 18 anni a compilare il questionario sul sito www.marcovaldo.it, per far partire nuovi progetti per giovani». Fra le domande, si chiede loro se sono disposti a «lavorare in gruppo», di indicare le preferenze per giochi di ruolo «fantasy» o di tipo «militare», di riportare generalità, scuola e residenza.

Fra chi ha risposto, ci sarebbero le presunte vittime, forse attirate anche da un altro messaggio di Marcovaldo Giovani. «I ragazzi che oggi hanno dai 14 ai 18 anni sono arbitri del loro destino - è riportato il 26 ottobre -. Tutti parlano degli adolescenti, ma non ne capiscono niente. Vogliono proteggerli, in modo stupidamente ipocrita e poi rubano loro la libertà, il futuro, la responsabilità, il diritto di sbagliare. Se le mamme sapessero quanti insuccessi provocano con il loro iper-protezionismo e le loro insicurezze. Non parliamo poi delle ipocrisie della scuola e di quanto non aiuti, in generale, i ragazzi a capire in che mondo vivono. Ragazzi, non fatevi fottere da questa società. Ribellatevi con intelligenza».

MATTEO BORGETTO


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