ebook di Fulvio Romano

mercoledì 6 agosto 2014

Arrivato in Spagna primo caso Ebola in Europa

Da ANSA news


Ebola: malato arriva in Spagna, primo caso in Europa. Oms, sale a 932 bilancio vittime


Dopo gli Usa anche la Spagna si rimpatria un suo cittadino colpito da ebola. Sarebbe così il primo caso di un malato che arriva in Europa. Madrid ha inviato un aereo militare, con un team medico, per il rimpatrio di un missionario di 75 anni, che ha contratto il virus in Liberia. Lo ha annunciato il ministero della Difesa spagnolo.Il responsabile della Sanità, Vineusa ha spiegato che il missionario, Miguel Pajares, sarà condotto in un ospedale pronto a ospitare questo tipo di patologie: "la sicurezza è garantita".

Primo morto per il virus Ebola in Arabia Saudita. Un cittadino del Regno, di rientro dalla Sierra Leone, è morto questa mattina di arresto cardiaco con sintomi riconducibili al virus. Lo rende noto il ministero della Salute saudita.

Sale il bilancio delle vittime dell'epidemia di Ebola: secondo i nuovi dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) i decessi sono stati, al 4 agosto scorso, 932 mentre sono 1.711 i casi accertati in quattro paesi africani (Guinea, Liberia, Sierra Leone e Nigeria).

''Non solo non c'è stato nessun caso di Ebola, ma ho chiamato stamattina il centro di Lampedusa e mi dicono che negli ultimi giorni non è stato verificato nessun caso di malattia neanche lieve''. Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante il question time alla Camera. Il ministro ha ribadito che ''Non c'è nessun rischio di contagio in Italia, c'è un grave problema in Africa dovuto a condizioni igienico-sanitarie fuori da ogni criterio dei paesi occidentali''. Lorenzin ha ricordato che in Italia le misure preventive di controllo sono già state prese. ''Noi abbiamo agito prima degli altri - ha affermato rispondendo all'interrogazione di alcuni deputati leghisti - ma in modo silenzioso per evitare allarmismi, abbiamo allertato porti, aeroporti, compagnie aeree e tutti gli interessati che da mesi fanno check e controlli in chi arriva dalle zone interessate. Dal 21 giugno inoltre abbiamo iniziato a fare i controlli sanitari sui rifugiati direttamente in mare, e predisposto anche i sistemi per una eventuale quarantena in mare. Ritengo quindi di poter tranquillizzare la popolazione''.