ebook di Fulvio Romano

domenica 12 agosto 2018

Quando il Bec Berciassa ospitava il villaggio celtico...

LA STAMPA

Cuneo

sul promontorio di Roccavione

I resti del villaggio celtico

abitato oltre 3000 anni fa

Conclusi scavi da parte di 10 studenti di Archeologia da Torino e Ferrara

I reperti analizzati con le tecniche più moderne. Si riprenderà nel 2019

Conclusa la prima campagna di scavo sul Bèc Bërchasa di Roccavione: un promontorio che più di 3 mila anni fa, e fino almeno al II secolo avanti Cristo, ospitava in vasto insediamento dei popoli celti-liguri, alla confluenza di Gesso e Vermenagna. Nel 2017 c’erano state le prime indagini scientifiche; a maggio il ministero delle Attività culturali aveva concesso al Comune di avviare la campagna di scavo biennale.

L’archeologa Deneb Cesana è la coordinatrice scientifica, mentre Stefania Padovan è la responsabile della direzione scientifica sul campo: «Gli scavi sono stati eseguiti da 10 studenti di archeologia delle università di Torino e Ferrara. Era un insediamento ampio e organizzato, durato per 8 secoli almeno. Sono stati trovati cocci di ceramiche, carboni, ossa animali: segni di una presenza stabile, numerosa». Cesana: «Le nuove tecnologie sono fondamentali: impegnati esperti di archeometria, geoarcheologia, archeobotanica. I reperti vanno studiati, anche carboni, suoli, pollini. Cocci e argille saranno analizzati a Pavia e Torino: la termoluminescenza li daterà con precisione. Proseguiremo gli scavi nel 2019». 

Difendeva il territorio

Oggi il promontorio è impervio: serve un’ora di cammino a piedi per raggiungerlo. Ma era stato scelto perché ben difeso, adatto al controllo di un vasto territorio. Le vie della protostoria erano a un’altitudine maggiore rispetto a oggi: per 30 secoli sono state scavate da fiumi e piogge, oltre al lavoro di «bonifica» dei romani. 

Gli ultimi scavi negli Anni ’50: lo studioso milanese Ferrante Rittatore Vonwiller (che soggiornava spesso nel Cuneese) identificò un primo «fondo di capanna» raccogliendo frammenti ceramici, ossa animali, scorie di fusione di metallo, oggi al museo civico di Cuneo. La nuova campagna vuole indagare gli aspetti della vita, a cavallo tra età del bronzo e del ferro. La campagna è finanziata da Compagnia San Paolo, Fondazione Crc, Buzzi Unicem. In Comune c’è stata la prima presentazione dei reperti; in autunno un incontro per i risultati delle analisi a Pavia e Torino. 

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lorenzo boratto