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mercoledì 15 agosto 2018

Gli omeopati contro la crociata di Grillo

LA STAMPA

Italia

Gli omeopati contro la crociata di Grillo

“Prodotti venduti in farmacia per legge”

Queste terapie alternative sono state riconosciute in Italia come atto medico dal 2002

Le cure non sono rimborsabili dal Sistema sanitario, ma sono deducibili dalle tasse

I medicinali omeopatici vanno venduti come tutti gli altri, in questa materia non esiste l’obiezione, i farmacisti non possono rifiutarsi. Si scontra con un muro di leggi l’invito lanciato due giorni fa da Beppe Grillo ai farmacisti di evitare di fornire ai consumatori questi prodotti che - sostiene - non hanno scientificità. 

«Se esiste un rischio di confondere il cittadino paziente, questo discende da una normativa che ancora stenta ad affrontare con chiarezza questa materia, sulla quale si interviene con provvedimenti tampone», precisa il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli. Il problema quindi non sono i prodotti omeopatici che «sono classificati dalla vigente normativa, sia comunitaria che nazionale, come farmaci. È detto in modo inequivocabile dal Codice europeo del farmaco, che l’Italia ha recepito nel 2006 e il farmacista non può rifiutarsi di distribuire nessun farmaco regolarmente in commercio», aggiunge. «La questione va affrontata anche considerando che molti farmaci omeopatici sono prescritti da medici e sarebbe difficile per il farmacista entrare a gamba tesa nel rapporto tra medico omeopata e paziente. Non è una questione solo italiana, tanto che in alcuni Paesi europei questi medicinali sono rimborsati dal servizio sanitario o dal terzo pagante», conclude Mandelli. 

Nulla da fare, come rispondono anche i rappresentanti delle aziende di prodotti omeopatici. «Il ministro Grillo (Giulia) dovrebbe spiegare a Grillo (Beppe) che i medicinali omeopatici si vendono in farmacia in quanto farmaci», ironizza Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, l’associazione che rappresenta le aziende che in Italia producono e distribuiscono farmaci omeopatici. Non solo si vendono in quanto farmaci ma dal 1° gennaio 2019 un terzo dei prodotti attualmente in commercio otterrà l’autorizzazione dell’Aifa seguendo una complessa e costosa procedura che completerà l’equiparazione con i medicinali tradizionali. 

Con il tempo insomma sta avvenendo una lenta ma evidente assimilazione, un processo già completato sul fronte degli operatori, come ricorda Francesco Marino, vicepresidente della Fiamo, la Federazione che riunisce i medici omeopati. «I medici della Fnomceo hanno riconosciuto l’omeopatia nel 2002 con un atto medico. E nel 2013 un accordo Stato-Regioni ha regolamentato la formazione dei medici del settore». Non si tratta insomma di guaritori come sosteneva Beppe Grillo due giorni fa ma di medici a tutti gli effetti. 

Al momento l’omeopatia non è rimborsabile dal sistema sanitario nazionale, ma è possibile detrarre sia le cure che i rimedi omeopatici. Secondo alcune stime diffuse soprattutto dai detrattori di questo tipo di farmaci, la detraibilità vale tra i 50 e i 70 milioni di euro ogni anno di mancati introiti per lo Stato. Ma è sempre più diffusa tra gli italiani. Secondo una recente indagine di Emg Acqua, più del 20 per cento degli italiani utilizza medicinali omeopatici almeno una volta l’anno (circa 8 milioni di persone) e il 4,5% della popolazione si affida alle cure complementari con una frequenza quotidiana o settimanale. Molti di loro erano elettori del Movimento Cinque Stelle, perché Beppe Grillo si è lanciato in un attacco che ha sorpreso e deluso molti?

«Ci stiamo interrogando anche noi - risponde Marino -. Le ipotesi sono due. Potrebbe non essere stato Grillo a scrivere quel post ma qualcuno all’interno del Movimento contrario all’omeopatia. Oppure potrebbe essere stato lui per provare a riconquistare il consenso perso sulla questione vaccini ma scegliendo una soluzione che può solo avere l’effetto di deludere suoi elettori senza farne avvicinare altri. D’altra parte, si sa, colpire noi è come colpire la Croce Rossa quindi Grillo non si è fatto scrupoli».

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