ebook di Fulvio Romano

mercoledì 15 agosto 2018

“Non sono un esperto La legge sulle pensioni forse è scritta male”

RICCARDO MOLINARI  Il leghista che ha firmato il ddl: la cambieremo 

“Non sono un esperto

La legge sulle pensioni

forse è scritta male”

«Su questa vicenda del taglio delle pensioni d’oro si sta creando un clamore che neanche sulla legge Fornero, che ha rovinato la vita a milioni di italiani. La nostra invece è un’operazione di equità», dice il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, che ha presentato insieme all’omologo Francesco D’Uva del M5S il disegno di legge condiviso dai due partiti di maggioranza per tagliare le pensioni superiori ai 4 mila euro netti e ottenere circa 500 milioni di euro.

Onorevole, proviamo allora a fare chiarezza. «La nostra interpretazione è che di fatto si debba ricalcolare soltanto la parte retributiva eccedente la soglia fissata di 4 mila euro. Questo creerebbe un piccolo contributo per alzare le pensioni minime fino a 780 euro. Chi parla di ricalcolo totale o di altro sbaglia, non è oggetto dell’accordo tra i due partiti». Il testo che circola però non parla di ricalcolo dell’assegno in base ai contributi versati, ma di taglio proporzionale all’anticipo del pensionamento. «Guardi, stanno girando tante bozze, che hanno avuto più correzioni, e io ora non ho il provvedimento con me. Il testo è ancora da assegnare alle Commissioni, è una materia tecnica». Ma lei è d’accordo con l’ipotesi di un taglio proporzionale che penalizzerebbe chi è andato in pensione in anticipo?«Assolutamente no. Dobbiamo agire sulla base retributiva e basta. Bisogna trovare un correttivo. La Lega pensa a un taglio che porti un contributo di solidarietà delle pensioni più alte a favore di quelle basse. Se la legge è scritta male comunque potremo fare meglio in Commissione». Quindi qual è il sistema che tecnicamente avete previsto? «Il metodo si vedrà, l’intento politico però è quello che le ho detto. Non voglio entrare in aspetti tecnici, non sono un esperto di previdenza. Metteremo tutto a posto». Però è stato lei a firmare con il suo collega D’Uva questo disegno di legge. «Certo, il contratto di governo prevede che i Ddl concordati dai due partiti vengano firmati dai capigruppo. Ma le ripeto: se ci saranno dubbi interpretativi la premura della Lega è di intervenire. Le posso assicurare che nessuno vuole espropriare le pensioni, né creare svantaggi a chi ha quella contributiva. Non va neppure penalizzato chi è andato in pensione prima con una quota di retributivo maggiore, visto che lo prevedeva la legge». Per quale motivo il testo è stato depositato ma non è ancora pubblicato? «Nessun mistero. Sono le tempistiche della Camera. Una mia proposta di aprile è stata pubblicata solo alcune settimane fa. Però mi faccia aggiungere: c’è un altro progetto per noi importante. Un primo assaggio di flat tax, che prevede di alzare il regime dei minimi al 15% fino ai 100 mila euro. Cambierà la vita a molti professionisti e alle partite Iva, circa 500 mila persone. Lo porteremo avanti in autunno e vedremo se il governo vuole inserirlo in manovra». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

nicola lillo