ebook di Fulvio Romano

martedì 7 novembre 2017

Torna la Sinfonia di Luciano Berio

LA STAMPA

Spettacoli

Colonna sonora


cinquant’anni

portati benissimo

Raccontava Luciano Berio che un giorno, a Londra per dirigere un concerto di musiche sue, vide entrare in sala i Beatles, tutti e quattro uno dopo l’altro; richiesti di cosa erano venuti a fare, quelli risposero: «A prendere idee». 

Il raccontino mi è tornato in mente ascoltando Sinfonia, proprio per la quantità di idee che Berio ci ha versato dentro, oltre che per il suono diffuso di voci «non impostate» che cantano al microfono. Sinfonia per otto voci e orchestra ha 50 anni e li porta benissimo, come hanno testimoniato anche gli applausi del pubblico; un tempo, il brano che calamitava l’attenzione era lo Scherzo costruito con abilità diabolica su temi di vari autori, ma sopra tutto di Mahler; non meno ricchi «di idee» suonano oggi il primo movimento, con l’ampiezza del suo spettro, dai suoni più acuti a quelli infimi, e il Finale che riassume i brani precedenti; a parte l’elegia del terzo, l’omaggio a Luther King che commuove sempre con l’economia dei suoi mezzi. 

Sinfonia è stata presentata e diretta alla Rai da John Axelrod, bravissimo a sciogliere le maglie complesse della partitura; molto bene l’Orchestra nazionale della Rai e le voci di The Swingles, quelle voci che come strumenti a percussione passeggiano fra le parole di Lévi-Strauss e Samuel Beckett come fossero note musicali. Axelrod ha poi diretto in modo smagliante alcune pagine di Leonard Bernstein, fra cui l’importante Divertimento per orchestra scritto nel 1980 per la Boston Symphony, dove sotto il compositore trapela il grande direttore e conoscitore di musiche di ogni genere.

Giorgio Pestelli


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