ebook di Fulvio Romano

lunedì 6 novembre 2017

Sgarbi, blitz notturno a Villa Faravelli

LA STAMPA

Imperia

Il critico protagonista di una lezione-show applauditissima al Teatro dell’Opera di Sanremo

Visita privata al Museo d’Arte contemporanea di Imperia dopo lo spettacolo al casinò

Blitz notturno di Vittorio Sgarbi a Villa Faravelli. Al termine dello spettacolo su Michelangelo al casinò di Sanremo il critico d’arte e il suo staff si sono portati a Imperia per una visita privata alle ore piccole del Maci. Obiettivo: le opere della collezione permanente architetto Lino Invernizzi. Un desiderio preciso, quello espresso da Sgarbi, che ha approfittato delle due date di debutto alla sua conferenza-spettacolo nella città dei fiori per andare a caccia di tesori artistici indubbiamente, e purtroppo, poco conosciuti. Così nella notte tra sabato e domenica Sgarbi e il suo staff hanno esplorato le sale del Museo d’Arte contemporanea di Imperia. Il critico si è soffermato in particolare su alcuni celebri «Tagli» di Lucio Fontana, sulle sculture in legno di Vittorio Tavernari e su un dipinto della famosa serie dei «Grey paintings» di Gerhard Richter. Al termine non sono mancati elogi per l’attività divulgativa di Villa Faravelli e la nottata si è conclusa con una cena a base di specialità tipiche liguri ai «Sognatori» di Borgo Foce. 

La Riviera della cultura ha vissuto un altro momento di particolare interesse. Come interesse unico, speciale, è stata la «scommessa» che il casinò ha fatto scegliendo di aprire la stagione teatrale 2017/2018 affidandosi allo spettacolo su Michelangelo di Vittorio Sgarbi, un evento arrivato nel Ponente grazie a «Cmc» e «Nidi di ragno» di Sanremo. Grande affluenza di pubblico e molto interesse hanno caratterizzato le «lezioni» che il critico ha tenuto al teatro dell’opera sabato e domenica sera. 

Un Michelangelo tutto da scoprire quello portato in scena da Sgarbi, con analisi profonde, spaziando da quelli con l’arte contemporanea a quella antica. Un viaggio sorprendente nell’arte, con l’analisi dettagliata di opere che fanno parte del patrimonio dell’umanità come il David, la Cappella Sistina, i prigioni, il Mosè. Ad affascinare il pubblico è stata la capacità di Sgarbi di scoprire nei dettagli il significato e il messaggio dell’artista, proponendo una prospettiva inedita e interessante come punto di partenza per un confronto nuovo e personale con l’opera dell’artista. Non senza qualche «furore», in linea con il carattere del critico. 

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GIULIO GAVINO


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