Da la Stampa di Imperia
Imperia
VENTIMIGLIA PER GLI INQUIRENTI SAREBBERO STATI BRUCIATI MATERIALI «SOSPETTI»
Nel mirino le ceneri della centrale
I magistrati dovrebbero disporre alcune operazioni peritali per stabilirne la composizione
Come erano composte esattamente le ceneri prodotte dalla centrale a biomasse Energy Green di Bevera e secondo i carabinieri e l’Antimafia smaltite illegalmente? Sono quelle ceneri ad essere nel mirino. Nei prossimi giorni i magistrati che hanno iscritto nel registro degli indagati tre imprenditori del Ventimigliese (Sergio Carminati, titolare sia della Cava sia,con altri soci, della centrale, Stefano Gastaudo della Gbl, Claudio Agnese della Itagro) e uno del Savonese (Adolfo Pastorino, della ditta Benarco, il tecnico che ha realizzato la centrale e doveva fornire il legname da bruciare per produrre energia elettrica) dovrebbero disporre alcune operazioni peritali per stabilire l’esatta composizione e la eventuale pericolosità di queste ceneri. L’accusa è attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.
In sostanza, per gli inquirenti sarebbero stati bruciati materiali «sospetti» e le ceneri di questi sarebbero state smaltite in modo illegale. Addirittura attraverso una condotta realizzata ad hoc che dalla centrale a biomasse (posta sotto sequestro con il blitz di venerdì) andava alla vicina Cava Bergamasca. Per i militari, le ceneri sarebbero state dirette anche alla Itagro di Camporosso (i cui archivi sono andati bruciati in un attentato a dicembre 2012). I carabinieri del Comando provinciale di Imperia, coordinati dal maggiore Paolo Cambieri, procedono nel più stretto riserbo e anche il blitz di venerdì è arrivato come un fulmine a squarciare le normali attività delle aziende coinvolte. L’indagine è molto ampia e non è nemmeno escluso che nelle prossime settimane possa ampliarsi la rosa delle persone coinvolte. Chi era a conoscenza del condotto per le ceneri? Questa è un’altra questione chiave, così come la composizione dei fanghi di un «lago» situato vicino aalla Cava.
lorenza rapini