iPhone 5s e 5c, la recensione: velocità, colori, impronte. Ma niente “low cost”
La casa di Cupertino presenta i modelli che sostituiscono iPhone 5. La versione definita "economica" è una riedizione colorata del vecchio melafonino, mentre il modello di punta usa un nuovo processore a 64 bit, migliora la tenuta della batteria e per la prima volta usa il "TouchId" al posto del classico codice Pin
L’atteso keynote di Apple non ha tradito le aspettative. Accanto al nuovo sistema operativo iOS7, disponibile come aggiornamento gratuito dal 18 settembre per tutti i prodotti Apple e di cui ormai si sa quasi tutto, l’amministratore delegato Tim Cook ha orchestrato la presentazione di due nuovi modelliiPhone, battezzati 5s e 5c, che con un deciso cambio di strategia non si affiancheranno all’attuale iPhone 5, ma lo sostituiranno. Partiamo subito con lo smantellare la non-notizia diffusa con troppa fretta da molti siti (compreso il nostro, nella prima versione del pezzo di ieri basato sui lanci di agenzia: l’autocritica è d’obbligo). Il nuovo iPhone 5c è assemblato con materiali e componenti meno pregiati del top di gamma 5s e costa un po’ meno, ma è tutto tranne che un cellulare low cost. Basta controllare i prezzi di vendita sul sito ufficiale dell’azienda per accorgersi che il nuovodispositivo in plastica costa la bellezza di 549 dollari (649 nella versione con 32 GB di memoria). Il prezzo di 99 dollari sventolato alla presentazione, infatti, viene praticato dallo store americano solo nel caso in cui si acquisti lo smartphone sottoscrivendo uno dei piani telefonici proposti con durata di due anni.
È una pratica comune negli States, tanto che il “fratello maggiore” 5s, che ha un costo di 649 dollariper la versione 16 GB, può essere portato a casa con la stessa formula per soli 199 dollari. Il campanello d’allarme avrebbe dovuto suonare quando, nel corso della presentazione, Philip Schillerha annunciato il mantenimento a catalogo del vecchio iPhone 4s, “venduto” a zero dollari, ovviamente con contratto telefonico incluso. Insomma: il costo del telefono è semplicemente scaricato nelle bollette dei vari AT&T, Verizon e Sprint, gli operatori partner di Apple oltreoceano. Tra qualche tempo potremo capire quali saranno i prezzi di collocamento nel nostro paese (da noi arriverà in Dicembre) dove le cose vanno in maniera parecchio diversa. Per quanto riguarda il prezzo del telefono “nudo”, è lecito aspettarsi che si confermi la pessima abitudine del cambio 1:1 tra dollaro ed euro, così che il telefono “low cost” di Apple si attesterebbe su un prezzo di oltre 500 euro. Non proprio per tutti.
SCHEDA 5C – Da un punto di vista tecnico, il telefono è una sostanziale riproposizione dell’iPhone 5, di cui ha più o meno le stesse caratteristiche, con miglioramenti che riguardano soprattutto il settore fotografico. La novità più eclatante è l’abbandono dell’alluminio in favore della plastica, o meglio al policarbonato, rinforzato da un telaio d’acciaio che funziona anche da antenna. In termini di peso questo si traduce in 20 grammi in più rispetto al suo predecessore. Per assurdo, la maggiore rivoluzione riguarda il design: stesse linee eleganti, ma cinque colorazioni vivaci che rompono la tradizione che voleva Apple legata a sobri toni di nero, bianco e grigio.
Le grandi manovre per contrastare gli smartphone ultra-economici Android, quindi, non comprendono il lancio di hardware economico (che non rientra nello stile Apple) ma solo una maggioredifferenziazione e accordi con le compagnie telefoniche dei paesi emergenti (Cina in testa) per rendere più appetibili i melafonini rispetto ai prodotti della rivale Samsung. Una battaglia che Apple continua a combattere con il tradizionale strumento dell’innovazione a tutti i costi.
Se la fretta ha giocato un brutto scherzo a molti giornalisti sulla questione del “telefono low cost”, lo stesso vale per Apple. Come hanno notato molti commentatori sui siti specializzati, le tanto celebratecustodie colorate realizzate per essere abbinate al nuovo 5c hanno un difetto che, in altri tempi, ai designer Apple non sarebbe sfuggito. I buchi sul retro della custodia, infatti, coprono parzialmente la scritta “iPhone” trasformando la scritta in “non”. Un dettaglio che al meticoloso Steve Jobs non sarebbe di certo sfuggito.
SCHEDA 5S – E anche se la retorica dell’innovazione può aver stufato, le novità introdotte con l’iPhone 5s (questo ancora in alluminio e in tre colori: dorato, argentato e grigio) rappresentano senza dubbio un bel passo avanti. Il nuovo smartphone è infatti il primo a montare un processore a 64 bit, in grado di garantire prestazioni notevolmente superiori rispetto ai suoi predecessori. Secondo Apple, la potenza di calcolo di iPhone 5s è 40 volte superiore rispetto al primo modello rilasciato dalla casa di Cupertino, mentre le prestazioni grafiche sarebbero migliorate di oltre 50 volte. Come se non bastasse, gli ingegneri Apple hanno affiancato un co-processore dedicato alla gestione del giroscopio e dell’accelerometro che dovrebbe aprire nuovi orizzonti nell’utilizzo delle informazioni relative ai movimenti dell’utente.
Per arginare la concorrenza di Nokia, destinata a inasprirsi dopo l’acquisizione della sezione telefonica della casa finlandese da parte di Microsoft, Apple ha irrobustito la sezione fotografica, migliorando la fotocamera da 8 megapixel attraverso l’introduzione di un nuovo sensore, di una lente più ampia e di un flash potenziato basato su due led che adattano la tonalità del flash alle condizioni ambientali in cui viene scattata la foto. Migliorata la batteria, che secondo Apple dovrebbe ora garantire fino a 250 ore di attività in stand-by e 10 ore di attività continua.
La novità più interessante, però, è l’introduzione del sistema di lettura dell’impronta digitale, chiamato Touch ID. La nuova funzione permette non solo di sbloccare il sistema appoggiando semplicemente il dito sul pulsante Home, ma anche di eseguire gli acquisti e le installazioni tramite App Store senza dover digitare ogni volta la password. Un sistema che sfrutta un sensore “nascosto” sotto il pulsante e che potrebbe diventare uno standard di riferimento per tutti gli smartphone di prossima generazione. Sempre che non sia l’occasione per mandare in scena l’ennesima battaglia sui brevetti…