ebook di Fulvio Romano

domenica 13 settembre 2015

Nelle acque dell’Imperiese ora tornano i gamberi di fiume

LA STAMPA

Imperia


Presenza evidenziata da recenti rilievi. Sono indice della salubrità dell’ambiente

Non si vedono facilmente. Vivono nascosti, sotto le pietre, negli anfratti, nelle cavità. Vederli è quasi impossibile. Ma ci sono. E anzi, negli anni la loro popolazione fortunatamente è andata aumentando. Sono i gamberi di fiume, tecnicamente austropotamobius pallipes, che popolano i ruscelli del nostro entroterra. E che, secondo il recente studio appena ultimato con esperti di Provincia, Università di Genova e Regione, in collaborazione con la Fipsas (Federazione italiana per la pesca nelle acque interne), sono aumentati tanto da aver ricolonizzato torrenti nei quali da tempo erano scomparsi. Non solo. Tra gli esemplari comuni, color marrone scuro, in una zona dell’entroterra ponentino sono stati trovati molti esemplari rossi. Una colorazione particolare, molto accesa, che in un primo momento ha fatto pensare a un gambero «straniero» (ai temibili, per la nostra biodiversità, gamberi della Luisiana). Invece, si tratta di gamberi nostrani, piuttosto rari, sempre austropotamobius pallipes, che grazie a un particolare sistema sviluppano una colorazione rossa accesa. Per la prima volta sono comparsi anche nelle acque del Ponente.

Lo studio appena ultimato è il risultato di circa due anni di rilievi. Gli esperti hanno visitato più volte i vari torrenti minori dell’Imperiese, piccoli e poco conosciuti affluenti del fiume Roja, del torrente Nervia, del torrente Argentina e del torrente Impero. E il risultato fa ben sperare. Già, perché la presenza dei gamberi di fiume non è soltanto una piccola vittoria della natura che si è riappropriata di un territorio, ma è anche un indice importante per valutare la salubrità delle acque, visto che questi crostacei d’acqua dolce non riescono a vivere in pozze e corsi d’acqua inquinati. 

Alla ricerca hanno partecipato ittiologi e biologi su incarico dell’ufficio Parchi della Provincia (ufficialmente l’ente gestore dei Sic), con il delegato Riccardo Pericci, studiosi dell’Università di Genova e delegati della Fipsas (la società concessionaria dei diritti di pesca nella quasi totalità dei corsi d’acqua imperiesi), oltre a esperti dell’istituto Zooprofilattico sperimentale di Imperia. I monitoraggi eseguiti hanno evidenziato una buna presenza di fauna ittica. Insomma, pesci e gamberi si stanno riappropriando dei torrenti e delle pozze. 

Un traguardo che può sembrare piccolo, ma che è un grande risultato, in un territorio (e in un mondo) in cui se da un lato nascono sensibilità sempre più importanti per la tutela della fauna e della flora, dall’altro si continuano a distruggere ambiente e biodiversità, senza pensare al futuro del pianeta e dell’uomo. Strettamente legati uno all’altro. 

lorenza rapini


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