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Ci si scandalizza perché il sindaco Marino è in vacanza, molto meno perché il sindaco di Marino è in galera. Deve averlo pensato Serena Santurelli, consigliera comunale del Pd nei Castelli Romani, che ha rassegnato le dimissioni accusando il suo partito di contiguità, quando non di connivenza, con la giunta di centrodestra. Il sindaco Fabio Silvagni si trova al momento ospite di un istituto di pena con l’accusa di avere autorizzato la costruzione illegale di un Burger King in cambio di venti assunzioni indicate da lui. Ma per la Santurelli l’opposizione di cui fa (faceva) parte si è guardata bene dal chiedere il commissariamento o almeno dal prendere le distanze dall’andazzo ecumenico di favori assortiti che presto raggiungerà l’estasi nell’immancabile speculazione edilizia.
La buona notizia è che Serena non si è dimessa solo dal partito, ma anche dal posto e dallo stipendio, dando prova di una coerenza piuttosto insolita alle nostre latitudini. La notizia cattiva, anzi pessima, è che ha appena 25 anni. Dopo averla assaggiata per pochi mesi, ha già deciso di chiudere con la politica. C’era entrata con l’entusiasmo di una studentessa in scienze sociali, ma una breve permanenza nelle cucine del potere è bastata a disgustarla; «Ce ne faremo una ragione», hanno commentato i capibastone del Pd locale, scimmiottando il gergo di Renzi. Mentre proprio lui adesso dovrebbe cercare quella ragazza per convincerla con azioni concrete a tornare indietro. Una politica che induce alla fuga per sopraggiunto schifo i pochi giovani che ancora le si accostano con passione è destinata a finire all’ospizio e prima ancora in galera.
Massimo Gramellini