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in cenere 250 chilometri quadrati di boschi e terreni
in cenere 250 chilometri quadrati di boschi e terreni
Stato di emergenza: migliaia di pompieri in azione
Stato di emergenza: migliaia di pompieri in azione
La California brucia. Almeno una persona è morta, e oltre 400 case sono state distrutte nella Lake e Napa County, dove il governatore Jerry Brown ha dichiarato lo stato d’emergenza. Le cause specifiche di questo ultimo incendio sono ancora sotto inchiesta, ma non ci sono dubbi sulle ragioni che hanno facilitato il suo sviluppo, e in generale reso drammatica l’estate di questa regione. La siccità - la peggiore da 500 anni secondo studiosi dell’Università dell’Arizona, infatti, sta assetando la California da oltre un anno, desertificando diverse aree dello stato che era noto come il giardino e il centro dell’attività agricola negli Stati Uniti.
L’incendio, che è stato battezzato come il «Valley Fire», è cominciato sabato sera nella zona della cittadina di Middletown, circa cento miglia a Nord-Ovest della capitale Sacramento. Qualunque sia stata la sua scintilla, le fiamme poi si sono propagate a grandissima velocità, sorprendendo tanto la popolazione, quanto i 1400 pompieri subito intervenuti. La situazione è diventata drammatica quando persino i loro serbatoi si sono prosciugati, lasciando il fuoco libero di bruciare tutto quello che trovava sulla sua strada. Ty Brand, 31enne abitante di Middletown, ha descritto al Los Angeles Times una scena terrificante: «Sabato sera stavo aiutando un amico a caricare un pony, Scout, sopra il suo camioncino. Di colpo abbiamo sentito le fiamme che si avvicinavano, e siamo stati costretti a scappare per metterci in salvo».
Il bilancio, parziale, rispecchia tutta la drammaticità di questa testimonianza. Una persona è morta e quattro pompieri sono stati ricoverati in ospedale. Almeno 400 case sono state distrutte, e 95 miglia quadrate (250 kmq) di terreno bruciate. Al momento solo il 5% dell’incendio è contenuto, e quindi Brown ha proclamato lo stato d’emergenza per poter mobilitare altre risorse, come i militari della Guardia Nazionale. «È l’incubo che tutti temevamo - ha commentato lo specialista federale di incendi Jeff Tunnell - per il quale nessuno si era preparato abbastanza».
L’emergenza siccità era nota a tutti, e aveva già colpito nei giorni scorsi con il «Butte Fire» delle contee Amador e Calaveras, e con il «Rough Fire», che è contenuto solo per il 36% da 3000 pompieri, ed è arrivato a minacciare la Sequoia National Forest: oltre 135.000 gli acri di terreno bruciato. Nella Valley la gente pensava di essere più sicura: meno vicina ai boschi e alle zone più infiammabili. Queste protezioni però si sono rivelate un’illusione, perché buona parte della logica che aveva un senso fino a poco tempo fa, ormai non regge più.
La disputa politica naturalmente riguarda quanta responsabilità abbia il riscaldamento globale per tutto questo, con un nuovo studio che prevede l’inondazione di città come Roma e Parigi, se continueremo a bruciare tutti i nostri combustibili fossili. Anche le cause sono incerte, se un fulmine, l’autocombustione, o magari il dolo e la stupidità umana. Di sicuro però la siccità californiana è diventata drammatica, rendendo incontenibili questi fenomeni.
paolo mastrolilli