agricoltura. distrutto fino al 40% di uva
I vini Doc del Biellese contano i danni causati dalla grandine
Scongiurata la seconda grandinata prevista dai meteorologi, i viticoltori del Biellese Orientale che producono le Doc Coste della Sesia, Lessona e Bramaterra contano i danni di quella di metà settimana. La produzione di uva è compromessa in percentuali che vanno dal 20 al 35%, soprattutto nella fascia collinare alta tra Lessona e Brusnengo, fino a Sostegno.
Fino a qualche giorno fa l’annata prometteva bene: tanta uva, più dell’anno scorso, e bella. Solo un po’ in ritardo nell’«invaiatura», ossia nel cambiamento di colore degli acini dal verde al nero. Che di solito inizia intorno a san Giacomo (il 25 luglio) per terminare a san Lorenzo. Fino a pochi giorni fa, però, i grappoli erano ancora tutti di colore verde, contro ogni aspettativa.
Il ritardo è di almeno due settimane. Si presume che la vendemmia slitti a metà ottobre, ma per i produttori non è per forza un male. L’importante è che agosto e settembre siano mesi con giornate calde e notti fresche e che la stagione delle piogge non inizi proprio durante la vendemmia. «Solo qualche acino di Vespolina e di Uva rara sta iniziando in questi giorni a cambiare colore, nel Nebbiolo ancora nessun accenno», dice Massimo Clerico di Lessona che nelle vigne, non in tutte, prevede un 20% in meno di uva a causa dei chicchi di grandine grandi come noci.
Ma i veri danni, come spiega Odilio Antoniotti, produttore di Bramaterra, si vedono dopo diversi giorni: sono meno gravi se la grandine ha toccato solo gli acini, più gravi se hanno colpito anche i tralci perché ciò fa seccare tutto il grappolo. «Durate la grandinata dell’altra sera noi dell’associazione del Bramaterra eravamo in riunione: a uno di noi i pezzi di ghiaccio hanno spaccato il vetro dell’auto», dice Antoniotti. Terrorizzato come tutti gli altri produttori, il mattino dopo entrando nelle sue vigne ha trovato devastate quelle di Casa del Bosco (frazione di Sostegno), con il 40% di uva danneggiata, meno quelle di Roasio. Carlo Colombera, che aveva il 10-20% di uva in più rispetto alle vendemmie normali, ora parla di danni tra il 10 e il 20%, percentuale che a Lessona diventa il 30% per Luca De Marchi. Danni da grandine limitati a Vigliano per Maria Chiara Reda: il maltempo ha compromesso il 5% di uva, peggio hanno invece fatti i caprioli mangiando le gemme.
francesca fossati