ebook di Fulvio Romano

venerdì 23 agosto 2013

G.: subito alle urne (col porcellum? Meglio!...)

LA STAMPA

Italia

Grillo: “Subito al voto, vinciamo e cambiamo noi il Porcellum”

Il leader 5 Stelle: se lo modificano loro sarà per ostacolarci

Elezioni subito, evidentemente con il Porcellum. «Con buona pace di Napolitano che dovrebbe dimettersi quanto prima». Mentre Pd e Pdl si incolpano a vicenda di una eventuale crisi di governo, il fondatore del M5S, Beppe Grillo, interviene dal blog a proporre un nuovo scenario. Chiamata alle urne «al più presto possibile»: li mandiamo tutti a casa – è la sintesi –, governiamo con un premier «interno al Movimento» e cambiamo la legge elettorale.

«Chi ha fatto fallire il Paese è al governo e ci vuole rimanere a ogni costo. La condanna, forse imprevista, di Berlusconi ha fatto saltare il banco. C’è la possibilità di nuove elezioni», scrive il comico genovese nel suo post. Ma proprio ora, dopo «quasi otto anni di letargo» sulla legge elettorale, sottolinea, c’è fretta di cambiare il famigerato Porcellum. Perché? Perché, si risponde Grillo, «sanno che con il Porcellum il rischio che il M5S vinca le elezioni e vada al governo è altissimo». E, se succedesse, aggiunge, «il presidente del Consiglio del M5S, che dovrà essere una persona interna al Movimento, ricoprirebbe anche il ruolo di presidenza Ue nel 2014». Un rischio, deduce, impossibile da correre per le altre forze politiche, «uno scenario da evitare con ogni mezzo».

Così, nel già impervio cammino della legge elettorale – evocata dal premier Letta entro ottobre – ci si mette anche la diffidenza dei Cinque Stelle, convinti, stando alle parole di Grillo, che ci sia la volontà di fare una legge che li possa danneggiare. Le condizioni che pone il Movimento sono, secondo Grillo, «inaccettabili per Pdl e Pdmenoelle»: voto di preferenza, vincolo di mandato, abolizione del voto segreto, possibilità di sfiduciare l’eletto da parte del collegio elettorale – elenca – obbligo dell’attuazione del programma elettorale, esclusione automatica di ogni politico condannato in via definitiva, ratifica attraverso un referendum della nuova legge elettorale e suo inserimento in Costituzione «in modo che non possa essere modificata a piacimento dai partiti per perpetuare il loro potere». Oltre all’abolizione dei finanziamenti elettorali, l’introduzione del referendum confermativo e l’obbligo di discutere le leggi di iniziativa popolare. Una loro proposta di legge, a cui stanno lavorando le Commissioni Affari costituzionali, sarà pronta entro settembre: ma «la legge elettorale la cambierà il M5S quando sarà al governo», suggerisce il comico. «Se cambiano la legge elettorale come vogliono loro – conviene il deputato Giuseppe D’Ambrosio, presidente della Giunta delle elezioni – fanno una porcheria».

Questo dunque è lo scenario rappresentato dal capo del M5S. Urne subito per vincere. «Questo Parlamento ancora sta a discutere se Berlusconi debba decadere o meno: con questo tipo di persone dove dobbiamo andare?», spiega il deputato Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Meglio quindi le elezioni, piuttosto che un’ipotesi di governo Cinque Stelle ora, in caso di crisi – come proposto da alcuni parlamentari – vista la difficoltà che ci sarebbe a trovare una maggioranza in linea col Movimento in queste Camere. E Grillo sembra voler anche stoppare eventuali transfughi che potrebbero pensare a sostenere un altro governo: non è più tempo «per i giochetti, per le cazzate, per le “quattro o cinque cose da fare insieme” che non si faranno mai», scrive, e sembra una risposta al deputato Pd Pippo Civati, quando dice «potrebbero dirci facciamo tre cose assieme». Ancora più chiaro il responsabile comunicazione Claudio Messora, quando dal suo blog avverte: «Nessuno pensi a nuovi compromessi storici. Nessuno creda di salvare se stesso».

In fondo, la linea che detta Grillo è sempre la stessa: «Il M5S vuole fare una sola cosa, una sola. Mandarli a casa».

francesca Schianchi


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