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venerdì 23 agosto 2013

Marche: in due mesi venti terremoti...

LA STAMPA

Italia

Pochi i danni ma paura soprattutto nelle zone costiere

Marche, l’estate delle scosse In due mesi venti terremoti

Ieri l’ultimo episodio: un blocco di calcare del Conero finisce in mare

Paura, tanta. Danni, pochissimi. La terra è tornata a tremare ieri nelle Marche, in un’ampia fascia che ha interessato tutta la costa e anche alcuni comuni interni. Alle 8,44 un forte boato ha annunciato un sisma di magnitudo 4.4 Richter avvertito soprattutto a Numana, Sirolo, Portonovo e il capoluogo e, in provincia di Macerata, Porto Recanati. Centinaia le telefonate alle forze dell’ordine e ai Vigili del fuoco ma sono poche le segnalazioni di danni. Il più «evidente» è stato il crollo di un grosso blocco di calcare dal Monte Conero che è finito in mare tra la spiaggia di Gigli e i Lavi di Sirolo, in un tratto già da tempo interdetto ai bagnanti proprio perché la falesia è a rischio frane. La nube di polvere e detriti è stata vista a distanza e ha creato apprensione tra la gente. Un’altra piccola frana è avvenuta sopra la spiaggia di Portonovo, anche in questo caso in una zona off limits. Per precauzione è stata anche evacuata la spiaggia simbolo della riviera del Conero, quella della Due sorelle, a Sirolo.

Per il resto, sono state segnalate piccole crepe in alcuni edifici pubblici di Ancona, dal distaccamento porto dei Vigili del fuoco alla Capitaneria, e il distacco di un pezzo di cornicione del palazzo della prefettura. La sede dell’Inps è stata evacuata perchè si è attivato l’allarme antincendio, controlli anche alla Rai e agli uffici distaccati del Ministero dei lavori pubblici.

Controlli sono stati effettuati dalla Protezione civile nelle aree colpite, una cinquantina le verifiche statiche eseguite; solo in un caso, a Sirolo, l’edificio privato che è stato controllato ha riportato danni seri.

La forte scossa di ieri, con epicentro in mare, fa parte di una sequenza di una ventina di scosse cominciata in giugno e che lo scorso 21 luglio aveva provocato un sisma di 4.9; i due eventi però partono da faglie inverse: «Potrebbe trattarsi di due strutture adiacenti - dice Alessandro Amato dell’Istituto nazionale geofisica e vulcanologia - nelle quali quella inversa è parallela alla costa. È uno scenario complesso, confrontabile a quello della Pianura Padana».

«Non ci si sono state scene di panico - ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca - e i cittadini si sono comportati con grande prudenza e responsabilità».

Nella giornata, pure le denunce per procurato allarme di due persone di Barga: avevano annunciato un’altra forte scossa.

fabio albanese


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