ebook di Fulvio Romano

lunedì 26 agosto 2013

Il riso vercellese spera in un autunno caldo...

LA STAMPA

Vercelli

Piogge e semina in ritardo

L’estate “bollente” del riso

Carrà: “Produzione in calo e nuovo raccolto che slitta di 15 giorni”

Semina in ritardo e campi allagati: la sorte del riso vercellese, e soprattutto la sua raccolta, sembra non fare dormire sonni tranquilli agli agricoltori che prevedono una produzione in calo per il nuovo raccolto. A dar dei grattacapi, e non poco, ci ha pensato sicuramente il maltempo e soprattutto le forti piogge che hanno colpito le risaie della bassa vercellese. Temporali e freddo che hanno fatto spostare in avanti la semina e che ora stanno dando preoccupazioni ai risicoltori che sanno di essere in ritardo sulla maturazione e che, di conseguenza, anche il raccolto dovrà essere spostato avanti di almeno 15 giorni.

E se i ritardi hanno riguardato almeno il 10% dei terreni, a tenere sotto scacco le risaie è ancora una volta l’incognita meteo. «Perché tutto dipende da come sarà settembre - spiega Alice Cerutti, agricoltrice vercellese e presidente dell’Anga provinciale -. Per ora non ci resta che sperare in un autunno caldo che dia possibilità al nostro riso di maturare perfettamente. Ma sappiamo bene di essere in ritardo con i lavori». E se allora quantificare la produzione resta un dilemma quello che si sa è che con la primavera tardiva vissuta in val padana il riso ha avuto difficoltà durante la germogliazione. «A causa della primavera anomala non è nato in modo uniforme - continua Alice -. Questo di fatto potrebbe dire un calo di produzione, soprattutto per quelle varietà a ciclo lungo.

Ma non è solo la produzione a preoccupare gli agricoltori. A mettere in allarme gli esperti del settore ci si mette anche la diminuzione di terra in tutto il territorio di circa 220mila ettari con una contrazione del 5%. «Sicuramente un calo di produzione ci sarà - spiega Paolo Carrà, presidente di Confagricoltura Vercelli-Biella e alla guida dell’Ente Nazionale Risi -. Basta solo pensare che, oltre al ritardo e al maltempo si ha avuto una diminuzione anche a livello di territorio coltivato a risaia. Un calo superiore al 12% a livello nazionale. E se ancora delle stime non possiamo farle, quello che possiamo dire è che a livello di produzione avremo in ogni caso una contrazione del comparto Parboiled e dei risi usati per risotto mentre invece un leggero incremento lo avremo sui tondi. Infine il vero e proprio aumento si registrerà sui lunghi. Ma per la verifica bisognerà poi aspettare un mese». Con tanto di scongiuri di tutto il reparto risicolo.

floriana rullo