ebook di Fulvio Romano

venerdì 18 luglio 2014

Vitelli estrogenati, Slow Food parte civile

 LA STAMPA

Cuneo

cuneo. sott’accusa allevatori e veterinario

Farmaci illeciti ai bovini

“Slow Food parte civile”

Slow Food entra per la prima volta nelle aule di giustizia per chiedere la tutela di chi mangia la carne e la pretende sana. Lo fa in tribunale a Cuneo, nella provincia in cui è nato il presidio «La Granda» per l’allevamento dei bovini e in cui, soprattutto in passato, gli estrogeni alle vacche hanno segnato una lunga stagione agricola. È la quarta volta che l’associazione di Carlin Petrini si costituisce parte civile in un processo penale. A Torino era stata risarcita per una vicenda legata al cattivo congelamento di pesce destinato ai supermercati. A Verona contro il vino addizionato per aumentare la gradazione alcolica. A Pordenone lottava contro gli Ogm.

Stavolta nell’inchiesta della Finanza, coordinata dal procuratore capo di Cuneo Francesca Nanni, i numeri sono da business: oltre 6400 vitelli a carne bianca sequestrati insieme a 313 flaconi di medicinali e 707 mila 353 euro bloccati agli indagati sui conti corrente a titolo preventivo. Tutto è cominciato due anni fa, quando venne arrestato e messo ai domiciliari (ora è libero) un veterinario dell’Asl Cn1, Giancarlo Rabbia. Molto collaborativo con gli inquirenti, il medico svelò quello che sarebbe stato un efficace metodo per evitare i controlli. Occupandosi personalmente di prelievo degli organi nei macelli e campionamenti, nascondeva e sostituiva i tessuti degli animali. In cambio di soldi. È corruzione per la Procura. Chi pagava e, per l’accusa, era il principale fautore del business è l’imprenditore agricolo Ivo Peracchione, 51 anni, del Torinese, con allevamenti anche in provincia di Cuneo, indagato per corruzione e per contraffazione e vendita di sostanze alimentari alterate.  Per questo stesso reato gli altri indagati sono G. C., 48 anni, residente nel Saluzzese, Z. M., (31), l’unica donna, del Torinese, C. M. (50), trevigiano, B. B: F. (37) e B. B. M., 61, entrambi di Biella.

Il gup di Cuneo riesaminerà la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati all’udienza del 26 settembre. Il veterinario Rabbia ha già fatto richiesta - attraverso il suo legale Vittorio Sommacal . di patteggiamento. Sarà in quell’occasione che l’avvocato Alessandro La Macchia per Slow Food presenterà l’istanza di costituzione di parte civile, che non dovrebbe trovare ostacoli visto che la procuratore Nanni ha già indicato l’associazione come persona giuridica danneggiata dal reato. «Gli obiettivi di Slow Food sono due - spiega La Macchia -. Da un lato monitorare, anche a livello giudiziario, la contraffazione degli alimenti in modo da incamerare un sapere al riguardo. Dall’altro recuperare risarcimenti da grosse aziende che sinora sono sempre stati devoluti a buone cause come, nel processo di Torino, i 10 mila euro ai terremotati dell’Emilia».

barbara morra


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