ebook di Fulvio Romano

venerdì 18 luglio 2014

Quei soci bergamaschi della Ubi banca

LA STAMPA

Economia

le manovre del 2007 finite nel mirino della guardia di finanza

Ubi Banca, i soci bergamaschi

e gli acquisti con i soldi di Iw Bank

Un investimento complessivo di 154,89 milioni di euro sul titolo Ubi Banca, con una valanga di operazioni effettuate quasi quotidianamente tra il 17 luglio del 2007 e il 7 marzo del 2008 tramite quattro società. E una perdita «monstre» causata dal tonfo del titolo Ubi. A prestare una parte dei soldi è stata però un’altra banca del gruppo, Iw Bank. È il bilancio dell’operazione di «riequilibrio» dei soci bergamaschi seguita alla fusione del 2007 tra Bpu e Banca Lombarda e finita adesso all’attenzione del nucleo valutario della Guardia di finanza che sta indagando con la procura di Bergamo sulle vicenda della popolare bresciano-bergamasca. Le quattro società coinvolte - Quattro luglio, Diciotto settembre, Venti ottobre e Ventisei novembre, dalle date della loro costituzione - hanno operato tutte tramite conti aperti in Iw Bank. La stessa Iw Bank, secondo i documenti che La Stampa ha potuto consultare, concede anche una parte degli affidi necessari per operare, 7 milioni di euro complessivi con una leva a 2,5 e 5 (ovvero, la possibilità di acquistare azioni per 2,5 volte o 5 volte la liquidità depositata nei conti). Il tutto con procedure abbastanza snelle: la Quattro luglio, ad esempio, apre il conto il 10 luglio, inizia a comprare il 17 luglio e il 27 dello stesso mese viene affidata per 2,5 milioni di euro con una leva di 5 volte. Complessivamente, la Quattro luglio è quella che compra il pacchetto più consistente di titoli: un controvalore di 59,37 milioni di euro, pari a 3,1 milioni di azioni. La Quattro luglio cessa gli acquisti l’11 di settembre. Stranamente, nonostante il gran numero di operazioni e le oscillazioni anche brusche del titolo Ubi in quei mesi, il prezzo medio di acquisto delle prime tre società è praticamente identico: 18,59 euro per azione. Solo per l’ultima, la Ventisei novembre, il prezzo medio di carico scende a 17,07 euro. Non è l’unico punto in comune tra le quattro società: condividono anche l’indirizzo, via Giuseppe Verdi 11 a Bergamo. È la sede dello studio di Pecuvio Rondini, commercialista bergamasco nonché presidente del collegio sindacale delle quattro società, azionista della Quattro luglio con il 4,76%, socio fondatore dell’associazione Amici di Ubi e gran collezionista di poltrone nel gruppo Ubi. Tra i soci delle quattro società, la famiglia Radici fa la parte del leone. Ma c’è anche la famiglia Zanetti dell’ex presidente del gruppo Ubi, Emilio. E la famiglia Jannone - Giorgio Jannone è il grande accusatore dei vertici di Ubi - con la Jab Investimenti. E a seguire tutti i bei nomi dell’imprenditoria bergamasca. Investimento totale: 53 milioni di euro. Con il titolo arrivato a valere poco più di due euro, non è stato un buon affare.

gianluca paolucci