ebook di Fulvio Romano

domenica 20 luglio 2014

Clima bizzarro: Dal Var al Ponente ligure è esplosione di funghi

LA STAMPA

Imperia

“Esplosione” di funghi e scatta

la ricerca nei boschi dell’Imperiese

Prezzi più bassi al mercato per porcini e ovuli. Così cambiano i menu estivi

Giornate di pioggia alternate a quelle di sole e umidità. Il risultato è un’«esplosione» di funghi fuori stagione nei boschi dell’estremo Ponente. A San Romolo, nella Valle Argentina e negli altri siti noti ai fungaioli (e tenuti «segretissimi») è già scattata la caccia. Una conseguenza dell’«invasione» di questi frutti del bosco sono i prezzi più accessibili. Al mercato annonario di Sanremo, ad esempio, i porcini Boletus edulis si trovano a un prezzo che varia dai 20 ai 35 euro. Spiega Davide Bellone, titolare di un banco che vende anche funghi: «Il fungo estivo è più delicato, cresce soprattutto a quote più basse, sotto i castagni, e fai i vermi più facilmente. Quelli che si trovano in alta montagna, tra gli abeti, sono più resistenti ».

Continua: «Adesso è anche il momento degli ovuli, che costano dai 30 ai 35 euro quando iniziano ad aprirsi, e dai 70 agli 80 se raccolti e venduti ancora chiusi, quindi più pregiati. Questi ultimi la scorsa settimana sfioravano anche i 100 euro al chilo». Ancora Bellone: «Per quanto riguarda i Boletus, l’ondata di proliferazione è iniziata una ventina di giorni fa nei boschi del Var, nella vicina Francia, dove i prezzi erano in alcuni casi scesi fino a 15 euro al chilo. Adesso, a scalare, sta iniziando da noi. Martedì ho trovato un chilo di porcini nella zona di San Romolo. Venerdì sono stato meno fortunato. Ma per i prossimi quindici giorni, se non ci saranno variazioni climatiche, ne dovremmo trovare parecchi».

E così le tagliatelle con i funghi sostituiscono, a tavola, piatti più tipicamente estivi, come quelli a base di pesce. A causa delle dinamiche dei prezzi, i funghi locali finiscono anche sugli eleganti tavoli di diversi yacht ormeggiati a Porto Cervo. Racconta Bellone: «In Sardegna i porcini ora costano sui 95 euro al chilo. Ecco perchè alcuni chef che lavorano su queste barche, e che nelle crociere stazionano anche in provincia di Imperia, per accontentare gli armatori che desiderano piatti con i funghi, si riforniscono da noi anche quando non sono in zona». Anche i ricchi vogliono risparmiare. Ma c’è chi preferisce armarsi di cestino, bastone e abiti comodi per andare a cercare i funghi alla «fonte». Tra le zone più battute c’è l’alta Valle Argentina, fino a Colla di Sanson. Per raccoglierli, in diversi casi, è necessario acquistare appositi tesserini. Le regole sono dettate dai Comuni. Le condizioni meteo favorevoli e l’habitat naturale delle vallate imperiesi invitano quindi, anche in piena estate, alla ricerca di porcini, galletti e «prataioli». Probabilmente fino a fine mese, se le temperature reggeranno, i cercatori continueranno a prendere d’assalto i boschi dell’Imperiese e del Basso Piemonte, dove pare non essere difficile fare incetta di miceti. La «corsa» al fungo non è però priva di insidie, soprattutto a tavola. Ecco perchè, anche quest’anno, gli esperti micologi dell’Asl sono a disposizione per le consulenze del caso. Un servizio importante per i privati inesperti, ma anche per i ristoratori e per chi mette in vendita i funghi.

daniela borghi


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