Economia
Fisco, scoperti 17,5 miliardi di redditi
La Gdf: da gennaio a oggi 5 mila evasori totali. La Cgia: in 12 anni l’imponibile recuperato è di 334 miliardi
La Gdf: da gennaio a oggi 5 mila evasori totali. La Cgia: in 12 anni l’imponibile recuperato è di 334 miliardi
La crisi economica e il bisogno per lo Stato di trovare risorse, ma anche e soprattutto la necessità di riparare alle ingiustizie in un periodo di sacrifici inegualmente distribuiti, si sono tradotti in uno sforzo straordinario contro l’evasione fiscale, che ha portato la Guardia di Finanza a scoprire da gennaio a oggi quasi 5mila evasori totali e di smascherare 17 miliardi e mezzo di redditi non dichiarati. Dice la Cgia di Mestre (gli artigiani) che nei dodici anni fra il 2001 e il 2012 le Fiamme Gialle hanno recuperato un imponibile di 334 miliardi, considerando anche i lavoratori in nero fatti emergere. «Se facciamo una media molto trilussiana - commenta Giuseppe Bortolussi della Cgia - possiamo dire che in questi dodici anni, grazie al lavoro della Guardia di Finanza, sono venuti a galla mediamente 76 milioni di euro al giorno».
Nella parte del 2013 già trascorsa le Fiamme Gialle hanno scovato per la precisione 4933 soggetti che pur facendo gli imprenditori o i liberi professionisti erano completamente sconosciuti al fisco e per di più beneficiavano di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanome o a società di comodo. Di questi individui, 1771 sono stati denunciati per omessa dichiarazione dei redditi.
Frodi, lavoro nero e sfruttamento della manodopera irregolare sono gli altri fronti aperti, spesso connessi con quello dell’evasione. Quest’anno la Guardia di Finanza ha scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9252 impiegati completamente in nero, da parte di 3233 datori di lavoro. L’economia sommersa danneggia le casse dello Stato, altera le regole del mercato e sfrutta la manodopera. Le Fiamme Gialle hanno riscontrato fenomeni di caporalato, soprattutto a danno di immigrati clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie e in violazione delle norme di sicurezza; interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati a ottenere prestazioni previdenziali indebite; e irregolarità nell’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili, come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di voucher e contratti part-time.
Messi insieme, i lavoratori in nero e gli evasori totali e paratotali individuati tra il 2001 e il 2012 sono stati quasi 408 mila, stima la Cgia di Mestre.
Però, una cosa è l’imponibile accertato e un’altra la riscossione effettiva, vale a dire il denaro che concretamente finisce nelle casse dello Stato dopo i vari livelli di giudizio: la quota risulta in forte aumento negli ultimi anni, ma resta bassa, attorno al 12%.
Strettamente legato al sommerso è il mercato dei falsi. Ammontano a 64 milioni i prodotti contraffatti sequestrati dalle Fiamme Gialle, con oltre 5000 responsabili denunciati, 50 dei quali arrestati perché affiliati a organizzazioni criminali. In 6500 operazioni di controllo del territorio legati a indagini anti-contraffazione (in media 30 al giorno) sono stati ritirati dal mercato 34 milioni di tarocchi, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi «made in Italy». Il giro d’affari sottratto all’economia criminale supera i 700 milioni di euro; 400 le imprese illecite scoperte. Oltre ai capi di abbigliamento, sono stati sequestrati (a tonnellate) falsi prodotti «bio» spesso dannosi per la salute, detersivi, prodotti per l’igiene e sigarette. L’attività di contrasto ha riguardato anche siti internet che, per ingannare gli acquirenti, venivano presentati come rivenditori ufficiali di note «griffe» di moda proponendo forti sconti: 15 domini sono stati oscurati in collaborazione con l’Antitrust.
luigi grassia