ebook di Fulvio Romano

martedì 20 agosto 2013

Adesso i tedeschi vorrebbero pensionarsi come i Greci...

LA STAMPA

Economia

E i tedeschi sognano

pensioni “greche”

La maggioranza vuole il primo assegno a 60 anni

«Perché dobbiamo pagare le pensioni di lusso ai greci?»: così titolava nel 2010 il principale tabloid tedesco, la Bild, quando esplose la drammatica crisi ellenica che spinse l’eurozona sull’orlo del collasso. La patria di Aristotele, al solito, veniva dipinta come un Paese di arraffoni che si ritiravano dall’età lavorativa prematuramente, facendosi pagare assegni pensionistici da nababbi.

Uno degli innumerevoli articoli con i quali i media tedeschi hanno consapevolmente creato e alimentato il complesso del pagatore che ormai affligge la prima economia europea. Salvo poi dimenticarsi di citare in questi articoli allarmistici sulla presunta Grecia parassitaria, che la pensione media ellenica si aggira attorno ai 600 euro al mese. E che la media dell’età pensionabile è attorno ai 61 anni - esattamente come in Germania.

Certo, che ci fossero abusi, è noto a tutti: famosa la pensione di reversibilità che prima della crisi poteva essere incassata anche da figlie celibi di soldati e poliziotti. O il fatto che ogni tanto emergessero centinaia di finti ciechi, anche su una sola isola, quasi fosse un’epidemia (Zante, tanto per dirne una). Ma le critiche feroci dei tedeschi erano rivolte soprattutto al sistema. E una delle prime cose che è stata imposta dalla trojka ad Atene, è stato proprio un deciso innalzamento dell’età pensionabile per rendere più sostenibile l’esoso sistema sociale ellenico.

Ebbene: ora viene fuori che i tedeschi, che comprano la Bild tre milioni e mezzo di volte al giorno, sotto sotto vorrebbero essere come loro, come gli scandalosi greci. Secondo un sondaggio pubblicato su Welt am Sonntag, neanche uno su quattordici guarda con favore alla legge che li obbligherà ad andare in pensione a 67 anni. Nove su dieci vorrebbero ritirarsi dal lavoro prima dei 65 anni, molti addirittura a 55 anni. Altro che Grecia.

E a poco servono le lamentele della Camera di commercio, che sta tentando di convincere il Governo addirittura della necessità di elevare l’età pensionabile a 70 anni: metà dei tedeschi intervistati dai sondaggisti vorrebbe ricevere il primo assegno a 60 anni.

Un sondaggio che non è rimasto inosservato, nella redazione di uno dei quotidiani più conservatori, il Handelsblatt, che di solito riempie pagine intere di articoli contro la politica monetaria di Mario Draghi ed è, di fatto, il giornale economico più in sintonia con la linea de-i falchi rigoristi della Bundesbank. In quest’ultimo periodo ha rintronato i lettori con miriadi di pezzi su come i tassi ai minimi storici si stiano mangiano i risparmi dei tedeschi.

Ieri, mettendo da parte i suoi rigurgiti rigoristi, ha pubblicato invece un articolo lunghissimo dispensando consigli ai tedeschi che vogliano andare in pensione a 60 anni.

Le rivelazioni sulla voglia dei tedeschi di godersi la pensione prima del previsto, arriva negli stessi giorni in cui il settimanale Spiegel racconta di un’altra peculiarità del Paese di Angela Merkel che potrebbe aver procurato qualche mal di pancia nell’area mediterranea.

Negli anni più neri della crisi, dal 2010 ad oggi, la Germania ha risparmiato 40,9 miliardi di euro di interessi sui suoi titoli di Stato. La fuga degli investitori dai Paesi più martoriati dall’ondata di sfiducia che ha colpito l’euro - Spagna, Portogallo, Italia, Grecia - ha schiacciato i rendimenti sui Bund e sui bond tedeschi, talmente richiesti che per lunghi periodi il Tesoro tedesco si è potuto permettere anche di emettere titoli con rendimenti negativi. Ma sui “dividendi da crisi”, è molto difficile che si scateni un dibattito pubblico, nel Paese della Kanzlerin di ferro. Almeno, fino alle elezioni di settembre che dovrebbero riconfermarla.

Tonia Mastrobuoni


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