Imperia
Un insetto per salvare
i boschi di castagni
Lanci di Torymus per contrastare il Cinipide
Lanci di Torymus per contrastare il Cinipide
Un insetto (il Torymus sinensis) contro un altro insetto (il Cinipide) per difendere una delle colture più tipiche e tradizionali dei boschi dell’entroterra rivierasco: il castagno.
È quanto è avvenuto in queste settimane. Una serie di «rilasci» - termine tecnico per indicare i lanci degli insetti nei boschi - di Torymus sono stati fatti nei boschi del comprensorio sanremese: a Bevino, presso San Romolo; nello stesso prato di San Romolo dove ci sono, tra gli altri, tre castagni particolarmente longevi che hanno fatto ombra alle scampagnate di generazioni di sanremesi; a Isola Inferiore ed a Isola Superiore. «E’ una lotta biologica al parassita, l’unica arma che finora si è rivelata utile», spiega Claudio Littardi, responsabile del Servizio Beni Ambientali del Comune di Sanremo che, in collaborazione con il Settore Fitosanitario Regione e con l’Istituto Regionale per la Floricoltura, ha curato l’operazione.
Il Torymus è il nemico giurato del Cinipide. La tecnica del suo utilizzo è stata messa a punto dal prof. Alberto Alma dell’Università di Torino e proprio il Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali dell’ateneo piemontese ha messo a disposizione gli esemplari di Torymus (100 femmine e 50 maschi) rilasciati, in queste settimane, nei boschi liguri. Che, negli ultimi anni, sono stati presi di mira dal Cinipide che, soprattutto in primavera, attacca le gemme, crea degli ingrossamenti (le cosidette «galle»), compromette la vitalità delle piante e la produzione di castagne. Che, negli ultimi anni, si sono drasticamente ridotte in termini quantitativi e quelle poche che si sono salvate sono state piccola, spesso bacate, di qualità molto scadente. Con danni evidenti, non solo per i gourmet delle caldarroste o per una tradizione, quella della raccolta delle castagne, che affonda le sue radici nel tempo, ma anche per l’economia del nostro entroterra.
Ora si fa affidamento sul Torymus. Che va utilizzato con cura. Gli esperti, infatti, hanno anche indicato un paio di precauzioni da seguire nelle zone di rilascio per assicurare il successo dell’operazione: divieto di trattamenti con insetticidi sui castagni; e non asportare o bruciare rami, provenienti da potature o pulizia del bosco, perchè possono ospitare il Torymus.
BRUNO MONTICONE