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A caccia d’elicotteri
Basta volare basso. Libriamoci nello spazio, là dove ronzano le pale dell’onorevole Francesco Boccia, consigliere fidato del primo ministro in carica e presidente della commissione Bilancio. Dialogando su Twitter con una collega di partito che gli imputava simpatie guerrafondaie per gli F35, l’enfant prodige del Pd si è lasciato scappare un segreto di Stato: «Non si tratta di fare la guerra, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane». La rivelazione di Boccia ha gettato il Pentagono nel panico. Prima del suo tweet, i generali erano riusciti a tenere nascosta la vera natura dei costosissimi aviogetti. Ma ora, grazie alla «talpa» democratica, sappiamo come stanno effettivamente le cose. Gli F35 non sono cacciabombardieri. Sono elicotteri a forma di cacciabombardiere. Spengono incendi senza neanche gettare l’acqua, solo con lo spostamento d’aria. E trasportano i malati talmente in fretta da stenderli in sala operatoria prima che il chirurgo abbia fatto in tempo a mettersi i guanti e la mascherina.
Con la modestia dei grandi, Boccia ha cercato di minimizzare il suo gesto, affermando di avere tirato in ballo gli elicotteri solo a mo’ di esempio. In un eccesso di generosità ha addirittura attribuito il merito della rivelazione al suo stagista. Troppo tardi. Ricercato come Snowden dalle polizie di mezzo mondo, ora gli toccherà scappare in qualche Paese che non contempli l’estradizione per il reato di figuraccia. Qualcuno ieri sera giurava di averlo visto salire su un F35 che aveva le pale piegate in due dalle risate.
Massimo Gramellini