ebook di Fulvio Romano

venerdì 14 giugno 2013

Pane fresco? No, rumeno!

LA STAMPA

Cuneo

ALIMENTAZIONE. ALLARME DELL’ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA

“Attenti al pane che si ritiene fresco mentre arriva surgelato dall’estero”

«Il consumatore deve essere informato sulla natura del prodotto che acquista: non può credere di comprare un prodotto fresco quando in realtà questo arriva surgelato dall’estero». A pochi giorni dall’assemblea annuale di categoria, torna a chiedere chiarezza Piero Rigucci, presidente dell’Associazione autonoma Panificatori della provincia di Cuneo. La polemica è contro i grandi centri commerciali, dove il pane viene venduto a prezzi più vantaggiosi delle comuni panetterie cittadine e per questo riscuote un largo successo tra i consumatori. «Il problema - aggiunge - non sta solo nel prezzo, ma nell’informazione al cittadino, che non sa quale ciclo produttivo abbia subìto il prodotto, chi l’abbia preparato e quali tecniche utilizzate».

In effetti non è spesso chiara la filiera seguita dal pane che viene venduto in alcuni centri di grande distribuzione della provincia. Nella maggior parte dei casi le pagnotte arrivano dall’Est europeo precotte e congelate e vengono passate in forno poco prima di finire sul bancone di vendita. Quali trattamenti abbiano subìto e quali additivi contengano non è sempre facile da scoprire.

Esistono rischi per la salute dei consumatori? Margherita Borsa, nutrizionista e nutrigenetista di Torino, conferma: «Le lavorazioni che comportano il congelamento e il trasporto di un semilavorato congelato compromettono la struttura microscopica del prodotto e per questo vanno monitorate». Il pane, le brioche e i prodotti soggetti a lievitazione vengono danneggiati a livello molecolare ed è il glutine a farne le spese maggiori. Se questa proteina viene modificata in fase di lavorazione, l’organismo non la riconosce più e insorge quella diffusa intolleranza nota come celiachia.

«Una serie di studi hanno messo in evidenza la possibile correlazione tra il consumo frequente di prodotti congelati e l’insorgenza della celiachia o di altre forme di intolleranza ai cereali - sottolinea -. Questo non significa che i surgelati vadano evitati, ma occorre prestare attenzione».