Cultura
La tivù d’estate, più lenta, tranquilla e con più memoria (?? Ndr)
caro Direttore, anch’io vorrei sapere perché i programmi tv rispettano il calendario scolastico, ovvero aprono a settembre e chiudono a giugno. Capisco bene che i sigg. conduttori devono farsi le meritate ferie, ma questo è un problema di tutte le aziende, specialmente quelle dedicate al servizio pubblico. Chiudono forse gli ospedali, i centri medici, i trasporti o la polizia e i carabinieri? Come fanno loro? I turni? E perché non lo può fare anche la Rai?
Forse nessun altro può condurre «La prova del cuoco» o «La vita in diretta» o «Porta a porta» o «Che tempo che fa»? Non si potrebbero affidare a giovani promesse che potrebbero fare un po’ di tirocinio? Forse in Rai pensano che il pubblico di detti programmi è composto da giovani alunni?
Perché in questo caso dovrebbero saperlo che questo pubblico non è composto da alunni, ma da persone per lo più anziane che mal sopportano le novità che interrompono il ritmo dei loro appuntamenti quotidiani.
Mi piacerebbe sentire il parere di un dirigente Rai, che non mi parli dei conduttori in ferie, ma del pubblico che magari in ferie NON ci va.
Mario
Calabresi