Cuneo
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Crisi in Italia, la Granda
tra le province più colpite
Dal 2007 a oggi la provincia di Cuneo ha perso il 4,8% della sua capacità di creare ricchezza, le famiglie spendono il 16% in meno (e i prezzi sono aumentati), la disoccupazione è triplicata, sono scesi i prezzi delle case e quanto si spende in farmacia.
Il «Sole 24 Ore» di ieri ha tracciato un’articolata «mappa della crisi», provincia per provincia: come i territori hanno reagito a sette anni di recessione, secondo un indice basato su 10 parametri «che possono maggiormente interessare la vita e i bilanci della famiglie». Più si è in alto in graduatoria, peggiore la situazione. La provincia di Cuneo è all’11° posto su scala nazionale. Una delle performance più negative su 103 province italiane (per alcune non sono stati reperiti tutti i dati).
Ai vertici di questa graduatoria ci sono le province di Viterbo, Latina, Novara e Cosenza. Le province che hanno reagito meglio: Vicenza, Bolzano, Modena e Mantova. Per il Sole sono «in affanno» i piccoli centri.
E dall’analisi dei dati emerge che i cuneesi del 2013 stanno peggio di quelli del 2007. Si risparmia per necessità o per scelta. Sono aumentati i depositi in banca: 22.161 euro in media a testa, +84% in sette anni.
Si sono ridotti gli importi dei prestiti personali, forse per il timore di indebitarsi. Ancora: si registra meno 4,8% per il Pil pro capite (la media nazionale è meno 1,8%), il numero di laureati è aumentato del 5,5% (la media nazionale è migliore: +7,7%).
Le famiglie in media spendono meno rispetto al periodo pre crisi: 951 euro oggi, erano 1.142 euro 7 anni fa (-16,7%). Il prezzo delle case nuove è sceso del 12% nello stesso periodo e la disoccupazione è triplicata (+208% dal 2007), passando dal 2,2 a sfiorare il 7%. Anche le immatricolazioni di auto nuove sono crollate: meno 55%, anche in questo caso molto peggio rispetto alla media nazionale. Le vetture nuove immatricolate erano 28.968 nel 2007, sono state 12.821 l’anno scorso. Un tracollo.
Infine: in questi anni si è anche ridotto lo scontrino per medicinali e cosmetici (ma da sempre la Granda è «virtuosa» nella spesa pro capite per medicine) e nei cassonetti finiscono meno rifiuti. Il Sole parla di «famiglie disorientate e preoccupate», con il tasso di disoccupazione che è «la spia che lampeggia con maggiore intensità».