Imperia
Crisi economica
Imperia e Savona
province difficili
Disoccupazione salita in media del 150% dal 2007
Cala il valore degli alloggi, in picchiata in consumi
Disoccupazione salita in media del 150% dal 2007
Cala il valore degli alloggi, in picchiata in consumi
Nella graduatoria finale della sofferenza per la crisi, che imperversa dal 2007, le province di Imperia e Savona si collocano tra le prime 30, rispettivamente al 26° e al 28° posto. Si potrebbe pensare che la situazione per il Ponente ligure non sia poi così drammatica. Ma, attenzione, questa volta la classifica, stilata dal Sole 24 Ore, premia le province che occupano le ultime posizioni.
Così si scopre che al 103 posto Vicenza risulta essere la provincia dove la crisi è meno forte, mentre Viterbo che occupa il primo posto ha la crisi più accentuata. La Spezia occupa la 89° posizione e Genova si colloca al 98° posto, di questa triste classifica nazionale. Analizzando la graduatoria finale attraverso i singoli indicatori presi come parametri di riferimento, la provincia di Imperia si colloca al 12° posto nella classifica per variazioni del Pil con un meno 11,7, e questa volta la graduatoria è quella tradizionale, mentre Savona si trova al 40° posto con un meno 6,2 per cento. Negativo anche il tasso di disoccupazione con una variazione per Imperia (25°) dal 4,75 per cento nel 2007 al 12,31 del 2013 pari ad una variazione complessiva del 158,1 per cento, mentre Savona (30°) è passata dal 4,30 al 10,61 per cento, con una variazione negativa del 147 per cento.
Nella graduatoria dei depositi bancari, Imperia è passata dagli 8.854 euro per abitante nel 2007 a 15.550 con una differenza del 75,6 per cento (66°) e Savona da 9.989 a 18.649 euro, con un aumento dell’86,7 per cento (76°). Ma se aumentano i depositi bancari, diminuiscono i prestiti personali. Imperia è passata da 12.460 euro nel 2008 a 10.564 nel 2013 con un negativo del 15,2 per cento (17°). Savona da 12.141 euro è passata a 11.058, con un -8,9 per cento (38°). Notizie più confortanti arrivano dai consumi, che collocano Imperia e Savona, rispettivamente al 96° e 98° posto, con una variazione negli ultimi 5 anni di meno 8,9 e meno 7,7. Gli altri indicatori, presi in considerazione nella mappa dell’Italia in crisi, riguardano la casa, le nuove auto, i rifiuti, e i farmaci. I prezzi medi di vendita al metroquadro per appartamenti nuovi di 100 mq. in zona semicentrale, sono passati ad Imperia (48°) da 2.500 euro (2007) a 2.150 con un 14 per cento in meno, e a Savona (95°) da 2.250 a 2050 euro con meno 8,9 per cento. Anche per le nuove auto, le notizie non sono confortanti. La diminuzione delle vendite per Savona (40°) è passata da 11.176 (2007) a 4.848 (2013) con una variazione in negativo del 56,6 per cento, e Imperia (44°) da 7.616 a 3.372 con meno 55,7 per cento. I rifiuti a Imperia (9°) sono passati da 652,6 kg.per abitante (2007) a 530,1 con un meno 18,8, e a Savona (19°) da 610,3 a 513,3 con meno 15,9. Infine i farmaci, con una diminuzione per Savona (30°) da 523,1 euro per abitante nel 2009, a 501,1 nel 2013 pari a meno 4,2. Mentre Imperia (35°) è passata da 474,8 a 459,1 con un meno 3,3 per cento. In questa lunga crisi, il fenomeno più evidente però è l’involuzione dei consumi. Si risparmia sul dentista, il tempo libero e la cultura, mentre sono incrementate le spese per le visite a psichiatri e psicologi.
MICHELE COSTANTINI