ebook di Fulvio Romano

domenica 11 agosto 2013

Energia, il mercato libero costa molto di più...

LA STAMPA
Economia

l’indagine: tante offerte ma poco trasparenti. gli operatori: il quadro normativo non aiuta

“Energia, prezzi più alti”

Il mercato libero è un flop

L’Authority: la luce costa il 12,8% e il gas il 2% in più della tariffa regolata

La liberalizzazione dell’energia non funziona e non conviene: i prezzi sono più alti e otto consumatori su dieci per la bolletta della luce (nove su dieci per il gas) non mollano il loro storico fornitore. A certificare il sostanziale flop del mercato libero è la stessa Authority dell’energia che, con una ricca e dettagliata indagine sui prezzi del 2011, dimostra come per la luce si spende il 12,8% in più e per il gas il 2% in più del mercato tutelato, quello cioè delle tariffe regolate dall’Autorità.

Insomma resta una chimera l’obiettivo che nell’energia si potesse creare più concorrenza, con tariffe più basse e offerte trasparenti e accattivanti come invece è successo nella telefonia mobile. Per quanto riguarda l’elettricità, l’indagine prende in esame il prezzo di approvvigionamento, spiegando che sul mercato libero «per i clienti domestici è risultato il 12,8% più alto del prezzo di maggior tutela», mentre «per i clienti non domestici tale percentuale è pari al 6,6%». Le famiglie che hanno scelto il mercato libero hanno pagato 108,61 euro al MWh, contro i 96,25 euro di quelle ancora sotto tutela: per quanto riguarda le imprese, si passa da 105,49 euro del libero a 98,97 euro del tutelato. Il differenziale sale, anche fino al 20%, per le imprese con bassi consumi. Un po’ più contenuta è la differenza tra i due mercati per quanto riguarda il gas: il prezzo per le famiglie (al netto di imposte, accise e Iva) sul mercato libero è del 2% più alto di quello del servizio di maggior tutela, ma il divario aumenta e arriva al 6% se si considerano solo le classi di consumo inferiori a 5.263,60 metri cubi. Per gli altri tipi di clienti, il prezzo medio sul mercato libero «è in linea o inferiore a quello del servizio di tutela». Di positivo c’è che è molto ampia l’offerta proposta ai consumatori e imprese dalle aziende energetiche: si va da quelle a prezzo fisso, a prezzo indicizzato, «tutto compreso».

Ma spesso non si tratta di proposte di facile lettura. Inoltre secondo un sondaggio realizzato per l’Autorità dalla GfK Eurisko, il consumatore è «passivo»: sceglie di passare al mercato libero per un «generico» concetto di risparmio che non viene approfondito, senza comparazione di prezzi, in molti casi considerata ardua. Basti pensare, scrive l’Autorità, che «solo circa la metà degli intervistati è capace di fornire una descrizione del contratto sottoscritto». Insomma, conclude l’Autorità, «dall’analisi delle offerte emergono perplessità circa il fatto che i clienti siano perfettamente consapevoli sia degli elementi di costo che le diverse componenti di prezzo coprono, che della scelta effettuata. Mentre alcuni operatori lamentano imperfezioni nel quadro regolatorio e nel mercato libero, che spesso è dominato da ex monopolisti.