ebook di Fulvio Romano

lunedì 12 agosto 2013

No diga in Valsessera

LA STAMPA



biella

Appello a Letta per fermare la nuova diga in Valsessera

Il popolo dei «No diga» ora bussa alla porta del premier Enrico Letta. Dopo i via libera da parte di Provincia e Regione, il progetto di ampliamento dell’invaso delle Mischie in alta Valsessera è passato ai ministeri romani. L’associazione «Custodiamo la Valsessera», nata proprio per opporsi all’intervento, ha scritto ormai già decine di lettere. Soltanto pochi mesi fa il ministro dell’Agricoltura Mario Catania, del governo Monti, aveva lasciato intendere di pensarla come i «custodi» sulla questione diga, ora bisogna iniziare tutto daccapo. Un primo appello al ministro Nunzia De Girolamo non ha avuto risposta: da qui la decisione di rivolgersi direttamente al presidente Letta, esponente di un partito che in valle si è sempre schierato contro il progetto.

L’obiettivo è fermare l’iter di approvazione. «Nel nostro territorio - scrivono i custodi - sono presenti ben cinque dighe, di cui tre di proprietà del Consorzio di bonifica della Baraggia. Quando queste vennero realizzate fu assicurato che avrebbero risolto tutte le necessità irrigue, ma così non è avvenuto». Si chiede anche che si valuti con attenzione se vale la pane affrontare una spesa così grande. «Il Consorzio - scrive il presidente Gian Matteo Passuello - conta di realizzare ancora infrastrutture per più di 600 milioni di euro nei prossimi anni con il contributo statale».

E adesso si cercano i soldi per finanziare l’opera. Il costo totale si aggira sui 350 milioni, che saranno destinati all’ampliamento della diga (per creare un invaso da 12 milioni di metri cubi) e una tubazione lunga 30 chilometri. [m. pr.]