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domenica 25 ottobre 2015

Bersani e Consoli: il Tenco isola felice purché non diventi una riserva indiana

LA STAMPA

Spettacoli

Bersani e Consoli: il Tenco isola felice
purché non diventi una riserva indiana

Imprevedibili percorsi della musica popolare fanno quasi coincidere gli psichedelici MTV EMA di stasera a Milano, con la più vetusta e nota Rassegna italiana della Canzone d’Autore. Il Premio Tenco che si è chiuso ieri conosce un rinnovato momento di spolvero grazie alla dedica dei tre giorni, sotto il titolo «Tra la via Aurelia e il West», al suo socio più prestigioso. Trascinato qui in tutta la sua immensa presenza, pur se refrattario alle celebrazioni, Francesco Guccini ha fatto la sua parte di giorno come protagonista e di sera come spettatore: ieri ha parlato da scrittore, unica sua attività da quando ha abbandonato la musica. «Ammetto di essere snob, ma preferisco un mio racconto in un’antologia che non 13 miei LP», ha confessato lasciando un po’ d’amaro in chi le sue canzoni ancora canta. 
Va detto che la platea era soprattutto over 50, così come la congrega del team, e ospiti di riguardo come Carlin Petrini e Sergio Staino, venuti a omaggiare il Maestrone e troppo rilevanti per non rimanere ancora a lungo numeri uno.
Il problema del rinnovamento si fa sentire in questa come in altre organizzazioni culturali: ma le serate (impreziosite da 1 pezzo gucciniano per ogni ospite), erano popolate da artisti di spessore di ogni età. Questo dev’essere poi l’arte, più che una questione di anagrafe. Da Vecchioni a John De Leo, da De Scalzi e Giovanardi a Cristina Donà. Da Pieraccioni fino al supergruppo che ha chiuso ieri sera, tutti ex musicisti di Guccini sempre in tour con il suo repertorio (Flaco Biondini, Marangolo, Tempera e altri, ai quali si sono aggiunti qui Jimmy Villotti e Deborah Kooperman). 
Samuele Bersani (premiato con Pacifico per Le storie che non conosci, con un cameo dello stesso Guccini) e Carmen Consoli, due delle più significative presenze artistiche a questo Tenco, credono che la rassegna abbia ancora una missione. «Sono per mantenere la tradizione purché non diventi una riserva indiana - dice Samuele -. Anch’io a 45 anni sono un reduce, ma è positivo poter ascoltare tutte insieme tante poetiche nelle quali ti puoi riconoscere. Guccini poi è uno dei primi che ho incontrato con Lucio Dalla, amo i suoi dischi meno verbosi, come Parnassus». Per problemi di voce ieri non ha potuto cantare, mentre Carmen Consoli, all’Ariston con una personalissima Il vecchio e il bambino, rileva «la spaccatura in Italia fra “profilo” e “pop”. Il Tenco è una piccola isola dove si manifesta la necessità di elaborare le cose con il tempo, diventato così prezioso che nessuno ormai lo utilizza. Dopo 6 anni di assenza dalle scene, rilevo che lo spazio è più in direzione pop, se percorri le strade dei locali è diventato persino difficile esibirsi». Sempre più difficile. 
marinella Venegoni