Economia
Chi non ha tv e internet può ricorrere all’autocertificazione per non pagare l’abbonamento Rai
Mancano solo gli ultimi dettagli, poi il decreto ministeriale sul canone Rai sarà completo. La tassa sul servizio pubblico radiotelevisivo verrà pagata solo per la prima casa in sei rate, da 16,66 euro l’una, e non tutti saranno tenuti a farlo: chi è senza tv e Internet sarà esentato. Il testo declina il principio normativo contenuto nella legge di Stabilità: il canone scende a 100 euro ma sarà allegato alla bolletta. Un scelta meditata a lungo dal governo, e adottata per combattere l’evasione e recuperare un gettito previsto di circa 2,5 miliardi di euro. La bozza di Palazzo Chigi contenente le modalità tecniche del pagamento dovrebbe arrivare oggi sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico che deve confezionare il decreto.
Forse non è un caso se questa notizia esce alla vigilia del dibattito in aula sulla riforma Rai e nel giorno in cui due esponenti di punta di Lega Nord e Movimento 5 Stelle mettono in discussione il canone: il grillino Roberto Fico, anche presidente della commissione di Vigilanza, perché a suo dire la programmazione di Viale Mazzini manca di indipendenza, e Matteo Salvini che liquida l’imposta con gli stessi argomenti, vantandosi di non pagarla da anni. «Io non ho il televisore, dovrei pagarlo anche se ho solo l’iPad? Neanche a Cuba succede». A parte che a Cuba connessione e tablet stanno arrivando ora, ma nel caso in cui l’iPad si agganciasse alla rete tramite sim card, Salvini non dovrebbe sborsare un euro. Almeno secondo l’ipotesi contenuta in bozza. Discorso diverso se invece a casa ha una connessione: perché la Rai offre anche un servizio on demand. Basterà invece compilare un’autocertificazione e dichiarare di non possedere né tv né Internet, per essere risparmiati dalla tassa. E’ ancora da definire, però, il destinatario a cui inviare la richiesta di esenzione: se alla propria compagnia elettrica, oppure alla Rai, o infine all’Agenzia delle Entrate che avrà poi il compito di controllare eventuali morosi. Dal governo fanno sapere che la strada più semplice appare quella della società fornitrice, perché conosce già condizione abitativa e consumi del cliente, se è residente di prima o seconda casa, proprietario o semplice locatario.
Le nuove regole entreranno in vigore nel 2016 e resta confermata la previsione di una supermulta da 500 euro per chi non paga. E’ il quintuplo del canone, troppo secondo un gruppo di parlamentari Pd che ha già fatto sapere di voler depennare questa sanzione dalle previsioni della Stabilità.