ebook di Fulvio Romano

giovedì 8 ottobre 2015

Canone Rai in bolletta, Renzi accelera

Da La 
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ROMA

Da quando, domenica scorsa, il premier Matteo Renzi ha dato l’annuncio in tv, tecnici e funzionari del ministero dell’Economia non fanno che lavorare a trovare il modo di renderlo realtà. Perché il canone Rai nella bolletta della luce è un’idea che gli ronza in testa da tempo, e che vuole assolutamente riuscire a realizzare. «Lo riduciamo e diciamo che lo devono pagare tutti», insiste il presidente del Consiglio in pubblico e in privato, dando le cifre del 2016, un taglio da 113,50 annui a 100 euro: quello che però, per ora, ha raccontato solo ad amici e collaboratori, è che non intende fermarsi qui. Anzi, vuole che il canone della tv pubblica diventi una tassa sempre più leggera: inserendolo in bolletta, è il ragionamento, si stanerà quel quasi 30% di evasione stimata, e quindi il gettito aumenterà di parecchio. A quel punto, prevede Renzi, si potrà farlo scendere a 90 euro nel 2017 e 80 nel 2018. Una riduzione di tasse che, calcola, non potrà che portargli il plauso della maggioranza degli elettori: è vero che quel 30% che la evade oggi sbufferà, ma, è il ragionamento fatto con alcuni amici, il 70% già oggi ligio al dovere non potrà che rallegrarsi di pagare meno.


Per questo, nonostante le proteste e le difficoltà oggettive che Assoelettrica con il suo presidente, Chicco Testa, ha segnalato – dall’adeguamento dei sistemi informativi ai costi di riscossione -, il premier vuole a tutti i costi che la norma sia inserita in questa legge di stabilità, a breve in Parlamento, e sta insistendo col Mef e il ministero dello Sviluppo perché tutti i tecnicismi vengano risolti al più presto. 

«Non ci difetta l’inventiva per dare una risposta fattiva alla riscossione del canone televisivo, se il governo riterrà di chiedere il nostro ausilio», apre all’ipotesi anche Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. E alcune delle obiezioni elencate nei giorni scorsi cominciano a trovare risposte: intanto, fonti del Ministero hanno già chiarito che il canone resterà uno solo anche in presenza di seconda o terza casa. Inoltre, è stato fatto presente che, per quanto riguarda il rischio morosità (del 4-5% sulle bollette elettriche, contro un 25-30% del canone Rai), ammesso che qualcuno paghi la quota parte di energia elettrica ma non quella della tassa sulla Rai, la compagnia non staccherebbe la luce ma segnalerebbe all’Agenzia delle Entrate il mancato pagamento della quota sulla Rai. Che ancora non è stato deciso se sarà da pagare in più rate o in una soluzione unica. 

 

È apparso così deciso su questa questione, il governo e soprattutto Renzi, che anche le compagnie elettriche stanno riflettendo sul piano B. Se la battaglia si dovesse perdere, allora tanto vale mettere in atto una politica di riduzione del danno. Non a caso Testa insiste a ricordare i costi che la novità avrebbe per loro, dalla gestione del database alla funzione esattoriale. Se proprio toccasse farlo, allora bisognerà cercare di ottenere un aggio adeguato.