ebook di Fulvio Romano

martedì 20 ottobre 2015

Sulla prima casa resta l’imposta da 40-100 euro per box e cantine

LA STAMPA

Economia


Per chi ha la seconda abitazione sparisce l’addizionale dello 0,8 per mille
A Torino e Roma i maggiori benefici. Sulle ville risparmi fino a 12 mila euro 

Lo sgravio sulla prima casa farà brindare pure otto italiani su dieci, soprattutto le famiglie con redditi più modesti. Ma il ballo delle tasse sul mattone continua. Dalle bozze della legge di stabilità che mano a mano escono da Palazzo Chigi, infatti, arrivano nuove sorprese, gradite ad alcuni, meno ad altri. Sicuramente storceranno il naso proprio i proprietari di prime case. 
Imposte su box e cantine
Il colpo di spugna sulla Tasi non riguarderà infatti le seconde pertinenze, ossia balconi, terrazze, cantine e box. Abbonata la prima, sulle altre si continuerà a pagare. In media 40 euro ad abitazione, ma in molte grandi città si arriva a 100 euro, dicono le elaborazioni della Uil, Politiche territoriali. Più che la spesa a pesare è però l’aggravio burocratico, perché quasi 10 milioni di famiglie dovranno vedersela ancora con i bollettini della Tasi da pagare con scadenze diverse da quelle Imu. E poi attenzione a non sbagliare al momento di compilare il modulo: la tassa si paga ma sulle pertinenze meno care.
Bonus su seconde case
Va bene invece ad inquilini e proprietari di seconde case. I primi non pagheranno la mini-Tasi tra il 10 e il 30% introdotta in alcuni Comuni. Un risparmio medio di 25 euro. Molto meglio va ai proprietari di seconde case. Per loro niente più addizionale dello 0,8 per mille che 460 Sindaci, compresi quelli di Roma e Milano, avevano introdotto per finanziare gli sgravi sull’abitazione principale. Un regalino da 142 euro a Roma e 128 a Milano.
Ville e castelli
Chi brinda a champagne sono i Paperoni che abitano in ville, castelli e palazzi storici. Roba extra-lusso, che a Napoli arriva a contenere in media 295 vani, a Bari 114, a Venezia 68. Interi palazzi nei quali si è perso anche il fisco che ha abbonato per intero la Tasi. Con risparmi medi che per le ville vanno dai 12.126 euro a Roma ai 4.649 delle 578 abitazioni classificate A8 a Torino. Per la categoria A9, quella di castelli e palazzi storici, il regalo sfiora i 100mila euro a Napoli e supera i 65mila a Venezia. 
Un super bonus per i privilegiati che però, secondo la Cgia di Mestre, non toglie che lo stop alle tasse sulla pria casa finisca per avvantaggiare i meno abbienti. Almeno calcolando il risparmio non in valore assoluto ma in percentuale sul reddito familiare. Per chi ha un reddito fino a 10mila euro l’abolizione della Tasi varrà in media 152 euro, ossia rimetterà in tasca il 3% del reddito. Per la fascia di reddito successivo, fino a quota 28mila euro il risparmio sale a 161 euro ma l’incidenza sul reddito scende all’1%. Per chi arriva 100mila euro lo sgravio sarà invece di ben 362 euro, ma nella vita cambierà ben poco visto che il risparmio sarà dello 0,58%.
Risparmi a Torino e Roma 
Insomma, questione di punti di vista. Anche se poi a fare la differenza è anche in che città si abita. Dove i sindaci hanno spinto sull’acceleratore della Tasi, come a Torino, il risparmio secondo la Uil sarà di 403 euro. Poco meno a Roma (391) e Firenze (346). Ad Asti in tasca torneranno invece solo 19 euro. A malapena una pizza.
Resta da capire quali potranno essere gli effetti sul mercato immobiliare. «Qualcosa si sta muovendo nelle prime case ma gli acquisti per investimento, ossia affitti, non decollano», spiega il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Che chiede «uno sforzo fiscale in più per gli immobili in locazione». Intanto, informa l’Istat, le compravendite del primo semestre 2015 segnano una ripresa dell’1,8% e i mutui del 16%. Mentre i prezzi continuano a scendere del 3%, secondo Nomisma. Resta da capire se l’effetto Tasi farà sbocciare di nuovo l’amore degli italiani per il mattone. 

Paolo Russo