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mercoledì 19 agosto 2015

“L’affido ai nonni manterrebbe il legame con la famiglia"

LA STAMPA

Italia

L’esperta: contro un’eventuale adozione, ricorsi sempre possibili

Per Achille ancora un futuro incerto: la decisione dei giudici di permettere alla madre Martina di vederlo un’ora al giorno rivela non solo prudenza, ma anche dubbi su un tema così complesso, come spiega l’avvocato Adriana Boscagli, civilista, esperta di diritto di famiglia e di adozione. È lei a difendere i coniugi De Ambrosis a cui il tribunale di Torino ha tolto la figlia Rosa quando era neonata - non idonei a crescerla perché troppo anziani - aprendo la procedura di adottabilità. «In ogni caso Achille potrà essere affidato anche ai nonni. E il fatto che i giudici abbiano voluto che la famiglia di origine mantenesse un legame con il bambino, mi fa pensare che potrebbe essere questa la soluzione», spiega.

Avvocato Boscagli quanto tempo ci vorrà prima che Achille sappia quale sarà la famiglia in cui crescerà? «Possono trascorrere anche anni. Molto dipenderà anche dai ricorsi che saranno eventualmente avanzati contro la procedura di adozione. Da quel che ho potuto apprendere i ricorsi verranno sicuramente avviati almeno dai nonni. Possono ricorrere i parenti fino al quarto grado». E anche Martina Levato e Alexander Boettcher potrebbero ricorrere in caso di decisione a loro contraria? «Assolutamente sì, anche se il fatto che viene loro addebitato è talmente grave da ritenere piuttosto difficile l’accoglimento del loro ricorso». Però non sarebbe il primo caso in cui un figlio non viene tolto a un genitore anche se colpevole di un reato grave. Pensiamo ai terroristi. «L’attenzione che viene data dal giudice mira a esaminare le capacità genitoriali che a volte possono prescindere anche da reati gravi che non sempre pregiudicano la genitorialità». I nonni potranno fare ricorso contemporaneamente o successivamente ai genitori? «Anche contemporaneamente in un unico ricorso, o separatamente. Dovranno essere valutati attraverso delle indagini che faranno emergere le loro caratteristiche educative e formative e soprattutto la loro stabilità. Il tutto considerato come idoneità a proseguire il ruolo del genitore. I nonni però possono avere Achille solo in affido e non in adozione. Scongiurando così l’adottabilità del minore a terzi». Nella norma quanto tempo richiede una procedura di individuazione di idoneità all’affidamento? «Almeno un anno, poiché è quasi sempre necessario passare attraverso una consulenza tecnica psicologica/psichiatrica che è la forma più adatta per individuare i caratteri della personalità». Nella giurisprudenza quanto viene tenuto in conto l’importanza del legame di sangue prima di togliere definitivamente un bambino alla sua famiglia? «La giurisprudenza tiene conto esclusivamente dell’interesse del minore. C’è una nota sentenza della Cassazione che invita i giudici a non tenere in conto la sofferenza procurata ai genitori. E accade quando si è costretti a concludere che l’interesse del minore non è adeguatamente tutelato all’interno del nucleo familiare». Qualora Achille venisse giudicato adottabile alla fine del procedimento perderebbe per sempre la sua famiglia di origine? «L’adozione allo stato esclude che permangano rapporti con la famiglia di origine, benchè in dottrina e in psichiatria la validità della norma è fortemente dibattuta».

maria corbi