Imperia
Indagine della Capitaneria dopo la segnalazione arrivata da un sommozzatore
Indagine della Capitaneria dopo la segnalazione arrivata da un sommozzatore
Uno squalo lungo due metri e mezzo avvistato due miglia al largo di Sanremo, al traverso di Capo Nero. È una segnalazione arrivata da testimoni oculari quella che ha portato la Capitaneria di Porto ad arrivare il protocollo di sicurezza e ad avere conferme sull’«ospite» dell’area pelagica che si è fatto notare davanti alla città dei fiori. Nessun pericolo per la balneazione o per il diporto. Questo il verdetto dei biologi e degli esperti. Secondo il racconto di chi ha visto lo squalo si è arrivati infatti all’identificazione di famiglie che non hanno mai attaccato l’uomo e che sono stanziali in area pelagica. Che vuol dire ben lontano dalla costa della Liguria e soprattutto dove la profondità dell’acqua parte dai 400/500 metri.
La segnalazione che ha portato all’indagine della Capitaneria, coordinata dal tenente di vascello Pierpaolo Danieli, è arrivata da un sommozzatore professionista sanremese che all’inizio della settimana stava effettuando un’escursione con alcuni amici con quei gommoni che vengono trainati ad alta velocità da un motoscafo permettendo di cavalcare le onde. «Ho visto quell’ombra in mare e mi sono affrettato a tirare fuori dall’acqua uno dei miei amici che non si era accorto di nulla - racconta - ho notato la pinna, una sorta di macchia bianca. Mi è sembrato uno squalo lungo almeno due metri e mezzo. Se ne è andato via, ha fatto un giro abbastanza ampio sempre rimanendo a pelo d’acqua e poi è ritornato sotto bordo, come a voler dare un’occhiata. Poi è sparito».
I quattro hanno volto la prua verso Sanremo e non appena arrivati a porto vecchio hanno relazionato, come previsto dalla normativa, sull’avvistamento appena effettuato. Il comandante Danieli ha disposto un confronto tra il testimone e una biologa marina, Sabina Airoldi, capo missione dell’istituto Tethys che si occupa di cetacei ma che ha sotto mano la complessa e articolata biodiversità del Mar Ligure e del Mediterraneo Occidentale.
Secondo quanto emerso dall’esame l’esemplare avvistato al largo di Sanremo apparterrebbe alla famiglia dei carcarinidi, che comprende varietà come squalo pinna corta, squalo grigio e verdesca (quest ultima la più conosciuta e pescata). In queste acque sono stati notati anche appartenenti alle famiglie dei Lamnidi cui appartengono lo squalo smeriglio, quello mako e lo squalo bianco, cui non sono mai stati riferiti episodi di aggressività.
La Guardia Costiera in caso di ulteriori avvistamenti chiede di diportisti di dare immediata comunicazione alle autorità marittime e se possibile di tentare di effettuare fotografie o filmati che possano contribuire all’identificazione.
La presenza dello squalo conferma l’incredibile biodiversità del Santuario del Mediterraneo e la necessità di continuare ad operare per la sua tutela. Senza che nessuno sulle spiagge possa anche solo pensare lontanamente associare la Riviera a quella cinematografia horror dove lo squalo è uno spietato mangiatore di uomini.
GIULIO GAVINO