ebook di Fulvio Romano

lunedì 10 agosto 2015

Lago Maggiore a secco per la siccità

LA STAMPA

Italia

Lago Maggiore “a secco”

blocchi alla navigazione

Sospesi per la siccità gli attracchi degli aliscafi all’Isola Madre

Pontili d’attracco lontani dall’acqua, spiagge che si allungano con il ritirarsi del lago e rive dove ormai sono ben visibili le fondazioni delle rampe di alaggio: alcuni degli effetti della siccità che sta colpendo in questi giorni anche il Lago Maggiore, una delle riserve d’acqua più importanti del Nord Italia.

L’agricoltura della pianura piemontese e lombarda chiede acqua: il reticolo di canali che si irradia dal Ticino alimenta principalmente il sistema irriguo delle risaie, minacciate dal prolungato periodo di caldo. L’acqua però ormai scarseggia e quindi anche le forniture a due importanti canali come il Villoresi e il Naviglio Grande, che si diramano dal Ticino hanno subito importanti riduzioni.

Il Ticino, che normalmente contribuisce per un quinto alla portata totale del Po, dove confluisce dopo Pavia, è una grande striscia bianca di sabbia e sassi, dove scorre quello che sembra solo un piccolo torrente.

Il Lago Maggiore ha iniziato la sua discesa all’inizio di luglio: la diminuzione del livello ha toccato i 6 centimetri al giorno. Ogni giorno dal lago sono spariti fino a 12 miliardi di litri d’acqua.

Ieri pomeriggio all’Idrometro di Sesto Calende il livello del lago aveva raggiunto i 4,6 centimetri al di sopra dello zero idrometrico e la discesa sembra continuare: la quantità d’acqua in uscita rimane fissata a 200 metri cubi al secondo, dopo i tagli dei giorni scorsi, e gli afflussi si fermano a 159,7 metri cubi al secondo. Non basta al Maggiore un bacino idrografico senza paragoni tra i grandi laghi del Nord Italia: 6.598 chilometri quadrati.

Il record negativo di livello, 50 centimetri al di sotto dello zero idrometrico, si avvicina: a quella quota scatterebbe l’emergenza idrica. I tagli delle forniture all’agricoltura diventerebbero ancora più pesanti, e le centrali idroelettriche lungo il Ticino rischierebbero di rimanere all’asciutto.

Disagi anche per il servizio di navigazione sul Lago Maggiore. In settimana sono stati sospesi gli attracchi degli aliscafi all’Isola Madre, dove possono ormeggiare ora solo i battelli normali. Un blocco anche all’attività dei traghetti, che collegano Verbania alla zona di Varese: è stato ridotto a 400 quintali il peso a pieno carico per i camion sui traghetti in servizio tra Intra e Laveno. In difficoltà anche i motoscafi del servizio pubblico non di linea, che collegano le Isole Borromee con la terraferma: i pontili dei taxi boat diventano di sempre più difficile accesso.

Lo scontro

Sul livello del lago, regolato dallo sbarramento della Miorina, si è combattuto nelle scorse settimane uno scontro tra le esigenze dell’agricoltura e quelle dei comuni turistici. Il sistema delle utenze agricole avrebbe voluto portare il livello massimo estivo del lago a 1,5 metri sopra lo zero idrometrico per immagazzinare più acqua in caso di siccità prolungata. Immediata la protesta dei comuni turistici del Lago Maggiore, che temono di vedere sparire le spiagge sommerse dall’acqua in eccesso, come nel 2014.

La conferenza istituzionale dell’Autorità di bacino del Po, presieduta dal ministro Gian Luca Galletti, aveva deciso salomonicamente per un livello massimo di 1,25 metri. Sulla vicenda si è rischiato anche l’incidente diplomatico con la Svizzera. Parte del Lago Maggiore ricade in territorio elvetico e il livello del lago è regolato da una convenzione internazionale del 1942. Gli svizzeri chiedono un livello massimo del lago più basso di quello preteso dall’agricoltura. La grande siccità di queste settimane potrebbe rimettere tutto in discussione per l’anno prossimo.

luca gemelli