ebook di Fulvio Romano

giovedì 13 agosto 2015

Giornata senza bagni sulle spiagge di Taggia

LA STAMPA

Imperia

Arma di Taggia

Giornata da dimenticare

ieri per gli stabilimenti

Molti turisti sono rimasti su lettini e sdraio sotto agli ombrelloni

Giornata da dimenticare in fretta per gli stabilimenti balneari di Arma di Taggia con i turisti costretti a rimanere su lettini e sdraio sotto gli ombrelloni e al massimo farsi qualche doccia per rinfrescarsi. In questo caldissimo agosto alcuni nonostante il divieto di balneazione non hanno saputo resistere, ma la maggior parte hanno invece seguito le direttive seppur a malincuore. I cartelli e le ordinanze erano praticamente tutti all’ingresso delle spiagge, non se ne sono visti sul bagnasciuga. Le spiagge di Arma anche nella giornata di ieri erano comunque stracolme di gente.

Raffaello Bastiani, presidente Fiba e titolare dei bagni Germana, ritiene che quando è stato emessa l’ordinanza l’emergenza fosse ormai superata: «Non c’è particolarmente da sorprendersi, sono tanti anni che quando piove con una certa intensità come lunedì mattina la fogna non riesce a contenere il deflusso dei tombini e scarica in mare. Tuttavia oggi (ndr ieri per chi legge) mi sembra che l’allarme sia già rientrato, l’acqua è ormai pulita. Si tratta quindi più che altro di un divieto preventivo».

La maggior parte dei turisti, pur nel disagio patito, si sono attenuti al divieto, come testimonia Katia Della Carità: «Sono qua in vacanza per una quindicina di giorni. Dispiace non poter fare il bagno in quanto fa veramente caldo ma ovviamente accettiamo l’ordinanza». Monica Stabile ha chiesto continuamente informazioni: «Ci rivolgiamo praticamente ogni cinque minuti a titolari e gestori degli stabilimenti per sapere se la situazione si sblocca». Un altro bagnante, Alessandro Oteri, contesta la tempistica: «Il campionamento è stato effettuato lunedì e l’ordinanza è arrivata soltanto nel tardo pomeriggio di martedì, alle 19. Il divieto di balneazione secondo me poteva cominciare prima. Purtroppo la conseguenza è che molti sono venuti via dalla spiaggia».

Lito Cichero titolare dello stabilimento balneare Lido Blu è distrutto: «E’ una tragedia, il divieto di balneazione dà un’immagine indecorosa della città. Alcuni nostri clienti abituali vista l’impossibilità di entrare in acqua hanno preferito fare una gita in montagna».

Roberto Oggero e Patrizia Lerda, dei bagni Meridiana, ritengono che le cause siano collegate al violento temporale di lunedì mattina: «Come è chiaramente scritto sull’ordinanza presumibilmente questa emergenza è stata originata dalle intense piogge. Infatti la qualità delle nostre acque è sempre alta e il depuratore funziona. Dopo tutto il tempo che non ha piovuto può anche essere normale che un po’ di porcheria nei tubi ci sia. Noi come categoria siamo molto attenti alla cura dell’ambiente. E’ giusto fare controlli, ci teniamo alla qualità dell’acqua e delle spiagge». Mauro Gambino, dei bagni Idelmery, esprime il pensiero di molti: «Dispiace perché c’è pieno di gente, si è creato un disagio però la salute pubblica viene prima di tutto». Umberto Rivera, del Lido Blu, è furioso: «E’ una cosa assurda, in periodo di alta stagione escono le magagne. Il controllo è stato effettuato lunedì quando ha piovuto, ora l’acqua del mare è pulita ma non è stato tolto il divieto. Non mi sembra una cosa giusta, bisogna avere attenzione per gli ospiti». Angelo Puppo, dei bagni Annunziata, ritiene che occorra tornare a più punti di prelievo da parte dell’Arpal: «Attualmente ce n’è uno solo davanti ai bagni Ruffini, può essere che con almeno tre punti di campionamento ci siano alcuni stabilimenti dove le acque sono più pulite e quindi si possa fare il bagno».

angelo boselli


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