Economia
Qui montagna
Qui montagna
L’afa dà una mano
Ad alta quota
presenze a +30%
Il registratore di cassa, nell’estate della montagna, va sempre di pari passo con il termometro: più sale la temperatura, più salgono gli introiti. E in questo agosto bollente, i record di caldo si sono trasformati in moneta sonante per albergatori e ristoratori delle vallate alpine. Nel Nord-Ovest, anche se mancano ancora i dati ufficiali, le presenze si sono impennate in media del 30% rispetto all’anno scorso, quando il meteo non aiutò l’economia della montagna. Ma l’aumento di turisti sulle Terre alte è percepito come netto anche rispetto al 2013, quando invece l’estate fu parecchio calda. L’afa che ristagna da quasi due mesi sulle grandi città ha fatto riscoprire in quota la presenza degli italiani, che ultimamente aveva lasciato molto a desiderare. Non solo, spuntano fenomeni insoliti di «pendolarismo», come quello che racconta Valter Marin, sindaco di Sestriere e presidente della nuova Unione dei Comuni olimpici-Via Lattea: «Il caldo per noi ha un effetto moltiplicatore delle presenze, siamo a +30% rispetto all’altra estate e a +10% rispetto al 2013. Ci sono molti proprietari di seconde case (23 mila, ndr) che salgono da noi a duemila metri per dormire e al mattino tornano in città a lavorare». Nella località piemontese, che sta puntando molto sugli eventi sportivi e in questi giorni ospita anche Nibali e Aru in allenamento, i mesi invernali sono nel segno del turista straniero, con punte fino all’85%. «Quest’estate - spiega Marin - ci attestiamo invece sul 40% di italiani». Parole simili anche sul versante cuneese, dove Paolo Bongiovanni, direttore dell’Atl, è entusiasta: «Un luglio da record. Italiani e francesi su tutti, poi olandesi e tedeschi, ma la nostra politica delle attività outdoor ci sta portando clientela nuova e insperata. Ci siamo visti arrivare comitive di australiani a percorrere la Via del sale, ad esempio». E sui numeri, dice: «Rispetto all’anno scorso un buon 25 per cento in più, e +7% anche rispetto al 2013». La Valle d’Aosta ha appena inaugurato lo Skyway che, in due mesi, ha già fatto il botto: 50 mila presenze. «Da anni non si vedeva un’estate così - dice Alessandro Cavaliere, presidente dell’Assoalbergatori -, ho sentito colleghi che parlano di un 30 per cento in più di presenze. C’è un ritorno degli italiani, forse legata a ragioni di sicurezza: la paura di mete come Egitto o Tunisia sta facendo riscoprire la tranquilla vacanza in montagna che si faceva da bambini».
stefano sergi