Al Piemonte la medaglia d'oro dei fulmini: centomila in sei mesi
da Repubblica
I dati del Cesi, il Centro elettrotecnico sperimentale che li conta attraverso una rete operativa 24 ore su 24: nella regione sono raddoppiati rispetto all'anno prima. Seguono Toscana e Lazio
Sarà anche stato il luglio più caldo e più soleggiato da decine di anni, eppure non è bastato a ridimensionare il record che il Piemonte ha raggiunto dall'inizio dell'anno. Ed è quello dei fulmini caduti: 96.092, il 134 per cento in più rispetto al 2014, quando erano stati meno di 42 mila. L'ha sancito il Cesi, Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, che attraverso il suo "sistema di rilevamento fulmini" conta, 24 ore su 24, tutti i lampi che tagliano il cielo e che cadono a terra, spesso con danni a cose o persone. Nonostante il calo generalizzato registrato in tutta Italia - in sette mesi sono caduti 408 mila lampi a fronte dei 3,2 milioni nel 2014 - i fulmini in Piemonte sono più che raddoppiati rispetto all'anno scorso, «segno evidente - sostengono i tecnici del centro - dei cambiamenti climatici». Il picco è stato a maggio, con 38.509 saette, anche se di norma il mese più "fulminoso" è luglio, seguito da agosto e giugno. In Piemonte, dal 2000 sono caduti 706.665 fulmini su una superficie di 25.394 chilometri quadrati, un numero che garantisce al Piemonte il secondo posto della classifica nazionale, dominata dalla Toscana, che negli ultimi 15 anni ha visto accendersi nel cielo oltre 808 mila scariche. Medaglia di bronzo al Lazio, con 658 mila.