ebook di Fulvio Romano

martedì 15 luglio 2014

Draghi: non solo flessibilità, valore alto dell'euro e liquidità delle imprese ostacoli alla ripresa

LA STAMPA

Economia

L’audizione del numero uno dell’Eurotower al parlamento europeo

Draghi: non c’è solo la flessibilità

Il presidente della Bce: “pensare che sia l’unico modo per crescere è un concetto limitato”

Non c’è solo la flessibilità. Pensare che sia l’unica via di uscita per riprendere a crescere è, secondo Mario Draghi, un concetto «piuttosto limitato». Si può, secondo il presidente della Bce, «liberarsi dal debito con la crescita, ma non creando ulteriore debito». Si può ridurre la spesa improduttiva e, se ci sono i margini, usarne una parte per sostenere gli investimenti. Ancora, «bisogna abbassare le tasse» e, sempre, «accompagnare la manovra con riforme strutturali concrete». Ecco la strada. E’ «il consolidamento fiscale favorevole alla ripresa».

Nella prima audizione alla commissione Econ dell’ottava legislatura europarlamentare, Draghi ha fotografato il presente e provato a guardare avanti, invitando a non dimenticare la dura lezione del passato. Tanto per ricominciare ha ricordato l’indipendenza del suo istituto e l’obbligo del dialogo trasparente e democratico con l’assemblea. Un rito, il confronto fra banca centrale ed eurodeputati. Anche se, precisa l’ex governatore di Bankitalia, «noi non siamo qui per dire a nessuno quello che deve fare».

Seduto alla sinistra del neopresidente Roberto Gualtieri, Draghi è partito dalla congiuntura e dai suoi chiaroscuri. «La moderata ripresa dovrebbe proseguire, i progressi su riforme e risanamento dovrebbero spingere la crescita per i prossimi due anni, l’export beneficiare dalla ripresa globale e la domanda interna continuare a salire». Tuttavia, ha aggiunto, «i rischi sulle prospettive economiche restano al ribasso». Non lo preoccupa l’inflazione, su cui continuerà il monitoraggio, quanto il valore dell’euro: «Un cambio elevato è un rischio per a sostenibilità della ripresa economica», ha avvertito.

L’altro nodo è la liquidità che non arriva alle imprese. In settembre la Bce lancerà una nuova offensiva contro le ristrettezze del credito, facendo però attenzione a evitare bolle. Draghi ha ricordato che l’Eurotower lancerà operazioni mirate di rifinanziamento di lungo termine (Ltro) in cui le «banche potranno avere prestiti condizionati alla concessione di prestiti al settore privato non finanziario, con l’esclusione di prestiti alle famiglie per l’acquisto di case». I tassi chiave rimarranno «al livello corrente per un lungo periodo di tempo». Mentre la Bce è determinata ad agire, se necessario, per rispondere ulteriormente alle minacce di un periodo prolungato di bassa inflazione», anche con «strumenti non convenzionali in linea con il nostro mandato».

Alla liberale francese Goulard che gli chiedeva sulle voci di sue possibili dimissioni, Draghi ha risposto seccamente che sono soltanto illazioni senza fondamento. Normale in tempi di nomine. A proposito. Prime audizioni ieri sera all’Europarlamento per i nuovi commissari. Sentito il finlandese Katainen, futuro responsabile economico, che ha chiesto riforme investimenti e rispetto delle regole. Esame anche per Ferdinando Nelli feroci, fresco di nomina come responsabile Ue per l’Industria. Domani il parlamento voterà sulle loro designazioni.

marco zatterin


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