Da Huffington Post
Prima di entrare nel vivo della mia lettera le rivolgo ancora la domanda che le ho fatto ieri sera, cui però non ha voluto rispondere: come mai lei fa campagna elettorale usando la sua carica istituzionale? Essere "casta" le ha abbassato di un grado la vista (e la coscienza) per non vedere che stava scrivendo una bella letterina alla ricerca del voto degli imprenditori con un diretto invito al suo sito personale?
Solo una domanda, Di Maio: se, prendiamo una a caso, la presidente Boldrini, avesse fatto propaganda per la lista Tsipras su carta intestata cosa le avreste scatenato contro?
Alle domande rispondete con insulti, lanciate hashtag violenti, insinuate mezze verità lasciando intendere altro, rendete le acque torbide e preferite che siano i vostri seguaci a scatenare ondate di odio nei confronti della "casta".
Credo che la verità dei fatti sia ancora un valore in sé. Come Winston Smith protagonista del romanzo di Orwell "1984" mi rifiuto di credere che 2+2=5 . La verità o la sua ricerca è ancora un valore. Un esempio?
Facciamo il caso di ieri sera: nella sua evidente difficoltà si è scatenato contro una persona che non era in studio per potersi difendere, accusandolo di un reato gravissimo come il riciclaggio per cui è previsto il carcere da 4 a 12 anni: non sono passati pochi minuti da quella frase, che Renato Soru ha annunciato querela. Oggi lei ha pubblicato una lettera di scuse ma questo non basta, non si può infangare così la reputazione delle persone.
Perché, veda, Di Maio, quando uno dice bugie ci vuole poco a smentirle.
Mi preoccuperò in questo spazio di usare il vostro linguaggio, spero così di farmi comprendere. So che ci tenete.
Bugia numero 1. Dite che sul mio sito web non ci sono le rendicontazioni. La verità è che il sito è crashato per i troppi contatti di ieri, ed è tornato attivo dopo qualche ora. Lì trovate il rendiconto delle spese sin qui sostenute durante le campagna elettorale che, per evitare nuovi inconvenienti, pubblicherò anche su Facebook. I cittadini possono farmi i conti in tasca: posso dire altrettanto di voi? Come mai il vostro sitotirendiconto.it è fermo a dicembre 2013?
Bugia numero 2. Dite che i bilanci del Pd non sono certificati e disponibili. La verità è che il bilancio del 2013 è ancora in fase di approvazione e sarà pubblico entro i termini previsti dalla legge (metà luglio). In ogni caso invito tutti i cittadini a visitare la pagina del Pdper verificare da soli quanto dettagliata sia la nostra rendicontazione: siamo il solo partito che fa certificare il proprio bilancio da società esterna. Che mi dite invece del bilancio del M5S che non solo non è pubblico né rendicontato ma non esiste? Ma soprattutto: ci fate sapere a quanto ammontano gli introiti pubblicitari del blog di Grillo così che possiamo capire qual è il giro d'affari del M5S?
Bugia numero 3. Dite che il Pd ha abbandonato gli imprenditori. Questa falsità vi legittima a sostenere la loro causa usando le vostre cariche istituzionali e facendo così sorgere il dubbio che sia solo propaganda elettorale? La verità è che il Pd sostiene l'impresa, vedi i casi Electrolux, Ansaldo, Lucchini: tutti posti di lavoro che stiamo salvando mentre voi vi presentate solo quando c'è da fare un funerale (e riuscendo anche a farvi contestare, come a Piombino). D'altra parte: voi siete per la decrescita felice, no?
Bugia numero 4. Avete restituito i rimborsi elettorali. La verità è che non li avete mai incassati perché semplicemente non ne avevate diritto, visto che il vostro statuto non rispetta i principi di democrazia interna stabiliti dalla legge (del resto per statuto gli unici amministratori del movimento sono Grillo, suo nipote e il suo commercialista).
Un'ultima cosa: come mai invece non avete rinunciato ai rimborsi dei gruppi parlamentari di Camera e Senato che vi fruttano circa 10 milioni di euro l'anno? E come mai i suoi integerrimi colleghi, difensori della pubblica moralità, hanno assunto fidanzate e parenti come collaboratori e portaborse?
Bugia numero 5. Ha detto che le vostre consultazioni on line, quelle che avete usato ad esempio per scegliere i candidati al parlamento europeo (a proposito quando avremo il piacere di conoscerli??) sono certificate, ma invece il vostroGrande Fratello Casaleggio la smentisce ponendo molti dubbi sulla trasparenza del vostro esercizio democratico in rete.
Concludo con una citazione che mi pare rappresenti bene il vostro modo di agire, la formula del M5S presa a prestito dal libro che ho citato in apertura: "Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega".
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