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venerdì 22 maggio 2015

Imperia. Con il pesce "povero" son tornati gli zerri...


LA STAMPAweb

Imperia

in provincia si riprendono vecchie abitudini alimentari nell’ottica del risparmio ma anche del rispetto dell’ambiente

La crisi cambia le scelte a tavola

torna di moda il pesce “povero”

Nel 2014 vendute di più specie come acciughe, sgombri, sardine e zerri

La crisi economica cambia le abitudini degli imperiesi e ne modifica le usanze davanti al banco del pesce. Se prima si tendeva, per costume appunto e per ignoranza, a comprare le specie ittiche più conosciute e pregiate (orata, branzino, rombo, spesso provenienti da allevamenti), o quelle più veloci da cucinare (pesce spada e tonno affettati come bistecche da fare alla piastra), adesso si è tornati a scoprire e apprezzare il pescato più umile, più «povero».

Nel 2014 - e le percentuali imperiesi ricalcano grosso modo quelle nazionali - sono entrate nella borsa delle spesa sardine (più 6%), acciughe (più 1%), polpi, lampughe, palamiti, sgombri, zerri. Questi ultimi hanno fatto la ricomparsa sui piatti dopo una lunga assenza: ne trattava abbondantemente nei suoi libri di ricette onegliesi Lucetto Ramella, indimenticato scrittore di tradizioni locali, gustosi se fritti, saporiti se dopo averli fritti e salati, li si immergeva in un brodo di aglio e aceto, la classica «aggiadda». Dunque: la crisi che ha creato squarci nei borsellini delle massaie ha fatto tornare in auge il pesce negletto, chè un tempo non troppo lontano si preferiva rigettarlo in mare. Lara Servetti, responsabile provinciale di Lega Coop, più che al pesce povero preferisce fare riferimento al concetto, più che concetto una filosofia, di «pesce ritrovato». «C’è un progetto europeo - spiega Servetti . che ha interessato tutto il territorio nazionale, iniziato nell’ottobre 2010 e terminato nello stesso mese del 2013. Si è proposto di stimolare il cambiamento delle attitudini dei consumatori favorendo la riscoperta, la conoscenza, l’apprezzamento e il consumo di specie ittiche locali spesso snobbate. Adesso c’è più attenzione, quando si va in pescheria, verso prodotti come boghe e zerri. S’afferma la tendenza a mangiare di più pesce azzurro».

Come ricorda la stessa Lara Servetti, comprando più pesce azzurro, si evita di mettere sotto stress determinate specie, garantendo un maggiore equilibrio in mare e una maggiore varietà di gusti a tavola. Ma non solo: ci si guadagna in salute perchè il pesce «ritrovato» è ricco di sostanze nutritive sane, e in risparmio, perchè, rispetto a orate, pagari, branzini, dentici, costa decisamente meno.

Sempre nel piano di un orientamento verso una pesca più sostenibile e rispettosa venerdì 29 sarà inaugurato il nuovo Info Point alla radice del molo lungo di Oneglia. L’ha realizzato la Camera di commercio di Imperia con i fondi del Gruppo di Azione costiera (Gac).

maurizio vezzaro


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