Cuneo
L’estate di San Martino, secondo la meteorologia popolare, doveva essere breve. Poteva durare «da la sèira a la matìn» o, al massimo, tre-quattro giorni: «L’istà ’d San Martìn dura tre dì e ’n cicinìn». Un tempo sufficiente per l’ultima delle comparse su Piemonte e Vallée dell’anticiclone mediterraneo prima dell’arrivo della neve: «A San Martìn la fiòca a l’è ’n camìn».
Quest’anno invece la «piccola estate» del santo a cavallo sta segnando il clima di tutta la prima metà di novembre, e forse la segnerà anche oltre. L’anticiclone si è fermato in postura stabile sul Nord Ovest e, col ritorno del sole pieno dopo le foschie mattutine, sta portando le temperature a valori di 5-6 gradi al di sopra della norma stagionale. Il massimo del riscaldamento sarà in questi tre giorni che precedono la «festa del vino nuovo» dell’11 novembre. Le massime sono ormai al di sopra dei 20 gradi, con le minime penalizzate solo nelle combe di pianura, dove le foschie mattutine si intensificano in settimana. Ma saranno le inversioni termiche a stupire, con lo zero che si alzerà di quota fino ai 4000 m. domani e con le massime che privilegeranno gli altipiani e le colline. Lieve calo termico da giovedì, con intensificarsi delle nebbie al piano e con qualche nuvola, inoffensiva, in transito nel fine settimana.
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