Imperia
Un incontro straordinario. E non solo perché emozionante. E’ accaduto ai ragazzi dell’associazione InfoRmare che l’altro pomeriggio, quasi all’imbrunire, si sono trovati di fronte a una balenottera in un tratto di mare relativamente vicino alla costa e alle spiagge dianesi. Un privilegio, un episodio raro ma non impossibile che può accadere in quello spazio importantissimo per l’ecosistema marino che è rappresentato dal Santuario dei Cetacei. «Vivere affacciati sull’area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano vuol dire anche questo - spiegano Fabio Rossetto dell’ASD InfoRmare di Imperia e la biologa Federica Gelsomino - farsi un giretto in gommone, in un pomeriggio di metà novembre, e appena usciti dal porticciolo di Diano Marina, a circa 5 miglia dalla costa, all’improvviso trovarsi di fronte a uno spettacolo che toglie il fiato. Qualcuno di noi ha gridato “soffio!” e ci siamo trovati al cospetto del secondo animale più grande esistente al mondo». E’ così che si presenta la balenottera comune col suo respiro, una colonna di vapore acqueo alta alcuni metri che si innalza dalla superficie del mare, seguita da un colossale dorso e da una relativamente piccola pinna dorsale. «Chi va per mare dalle nostre parti è solito incontrare cetacei, anche vicini a costa, generalmente delfini Tursiopi - continuano - La balenottera comune è invece considerato un cetaceo pelagico, cioè vive normalmente in mare aperto, avvistato con più frequenza a 10-12 miglia dalla costa. Questa volta invece è vicinissima, probabilmente spinta in prossimità della terraferma dalla presenza del suo cibo preferito, il gamberetto eufasiaceo Meganyctiphanes norvegica, un organismo planctonico».
Un incontro straordinario. E non solo perché emozionante. E’ accaduto ai ragazzi dell’associazione InfoRmare che l’altro pomeriggio, quasi all’imbrunire, si sono trovati di fronte a una balenottera in un tratto di mare relativamente vicino alla costa e alle spiagge dianesi. Un privilegio, un episodio raro ma non impossibile che può accadere in quello spazio importantissimo per l’ecosistema marino che è rappresentato dal Santuario dei Cetacei. «Vivere affacciati sull’area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano vuol dire anche questo - spiegano Fabio Rossetto dell’ASD InfoRmare di Imperia e la biologa Federica Gelsomino - farsi un giretto in gommone, in un pomeriggio di metà novembre, e appena usciti dal porticciolo di Diano Marina, a circa 5 miglia dalla costa, all’improvviso trovarsi di fronte a uno spettacolo che toglie il fiato. Qualcuno di noi ha gridato “soffio!” e ci siamo trovati al cospetto del secondo animale più grande esistente al mondo». E’ così che si presenta la balenottera comune col suo respiro, una colonna di vapore acqueo alta alcuni metri che si innalza dalla superficie del mare, seguita da un colossale dorso e da una relativamente piccola pinna dorsale. «Chi va per mare dalle nostre parti è solito incontrare cetacei, anche vicini a costa, generalmente delfini Tursiopi - continuano - La balenottera comune è invece considerato un cetaceo pelagico, cioè vive normalmente in mare aperto, avvistato con più frequenza a 10-12 miglia dalla costa. Questa volta invece è vicinissima, probabilmente spinta in prossimità della terraferma dalla presenza del suo cibo preferito, il gamberetto eufasiaceo Meganyctiphanes norvegica, un organismo planctonico».
Emozione ma anche rispetto: «Emozione tangibile che non si può non provare di fronte ad un animale così maestoso e allo stesso tempo elegante - continuano - una certa deferenza osservando le dimensioni della balenottera, circa il triplo del gommone. Dobbiamo essere consapevoli che questa fortuna vada preservata, avendo cura dell’ambiente in cui questi animali vivono, proteggendoli dall’inquinamento e dal traffico navale».